La situazione sanitaria nella Striscia di Gaza continua a peggiorare drammaticamente. Il direttore generale del Ministero della Sanità, dottor Munir al-Barsh, ha dichiarato che dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, il 10 ottobre scorso, è arrivato nel territorio meno del 10% dei medicinali necessari per far fronte alle esigenze reali della popolazione.

Secondo al-Barsh, la carenza riguarda in particolare i farmaci di base, come analgesici e antibiotici, essenziali per curare le migliaia di feriti e malati. Dall’inizio della tregua, Israele ha permesso l’ingresso di appena 60 camion carichi di forniture mediche, una quantità definita “trascurabile” rispetto al fabbisogno urgente.

Il ministero segnala un deficit del 65% nei medicinali e del 70% nei materiali sanitari, livelli mai registrati prima a Gaza. Questo collasso delle scorte ha avuto ripercussioni dirette sulla capacità degli ospedali di svolgere interventi chirurgici e fornire cure di base: diversi reparti non dispongono più di alcuni farmaci salvavita.

La scarsità si riflette anche nel settore privato. Le poche medicine disponibili nelle farmacie hanno subito forti rincari, soprattutto antidolorifici e antibiotici. Il Ministero della Sanità ha avviato controlli per contenere i prezzi e limitare il peso economico sui cittadini.

Al-Barsh ha inoltre ricordato che negli ultimi due anni circa 860 farmacie private sono state distrutte dai bombardamenti israeliani, aggravando ulteriormente la crisi e ostacolando l’accesso ai farmaci per centinaia di migliaia di persone.


Nel frattempo, la situazione umanitaria resta drammatica anche sul fronte delle vittime. Nelle ultime 24 ore, la sanità di Gaza ha registrato 7 nuovi morti (tra cui uno appena confermato e sei recuperati da sotto le macerie) e 5 feriti.

Dall’inizio del cessate il fuoco, l’11 ottobre 2025, si contano 241 vittime e 619 feriti, oltre a 528 corpi recuperati. In totale, dal 7 ottobre 2023 — data d’inizio dell’offensiva israeliana — 69.176 persone sono state uccise e 170.690 sono rimaste ferite, secondo il Ministero della Sanità di Gaza. (fonte e immagine agenzia Ma'an)


Va sottolineato che le vittime sono quasi esclusivamente conseguenza del fuoco dell'esercito israeliano, il cui governo non ha mai smesso di bombardare Gaza anche dopo il cessate il fuoco. 

Non c'è da meravigliarsene, visto che lo Stato canaglia di Israele continua a fare altrettanto in Libano, mentre prosegue il genocidio a Gerusalemme est e in Cisgiordania, con il silente e complice assenso dell'occidente cosiddetto democratico.