"Ho sottoscritto con convinzione il disegno di legge di Graziano Delrio che si intitola “disposizioni per la prevenzione e il contrasto all’antisemitismo e per il rafforzamento della strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo nonché delega al governo in materia di contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme on line”. Parto dal titolo perché oggi ho letto di tutto: interventi su stampa, commenti sui social, critiche in diverse chat. Sarebbe invece bello se per una volta si entrasse nel contenuto della legge che a quanto pare hanno tutti letto. Nel dubbio permettetemi una illustrazione.Intanto di contesto: oggi il fenomeno dell’antisemitismo nel nostro Paese ha registrato un incomparabile aumento. Lo dicono i dati: il Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in sede di audizione al Senato ha segnalato un aumento pari al 400% degli atti di antisemitismo nel 2024. Non solo: come evidenziato dall’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali: il 75% dei cittadini italiani ebrei evita di indossare simboli religiosi in pubblico. Penso che siano dati che possono stare a cuore a tutti. Come intervenire? Provando a rafforzare la strategia per la lotta contro l’antisemitismo di cui l’Italia si è dotata. Significa che esistono già degli strumenti che devono essere resi più efficaci per la prevenzione e il contrasto.E quindi partiamo dall’istigazione all’odio sui social, (cosa ben diversa dalla libertà di espressione). L’incitamento all’odio è già illegittimo nel nostro ordinamento e in tutta Europa , in particolare quando riguarda contenuti antisemiti. Semplicemente il disegno di legge dettaglia meglio i doveri delle piattaforme on line e i diritti degli utenti sempre per rafforzare gli strumenti di contrasto previsti nella Strategia nazionale. Il ddl prova a garantire un intervento tempestivo in linea con i tempi di diffusione dei contenuti di odio.Piccola precisazione: è ovvio che il decreto legislativo (altra critica) è adottato dal Governo (non può che essere così), ma ovviamente sulla base di una delega che è ben definita e circoscritta nel disegno di legge.E veniamo alle critiche sulla libertà di insegnamento. Queste di dimenticano completamente quanto previsto dall’art. 3,* che si pone a tutela e *promozione dell’esercizio della libertà della ricerca e di insegnamento in ambito universitario* , ossia una libertà garantita dalla Costituzione. Quindi ciò che “suona illegittimo” sono le forme di ostracismo che subiscono i professori universitari che vogliono confrontarsi: lezioni interrotte, interventi sabotati o disertati, inviti ritirati e reazioni di rifiuto da parte di alcuni accademici italiani a partecipare a conferenze e perfino a commissioni e progetti comuni. Non posso neanche credere che possa dar fastidio accelerare i meccanismi di segnalazione di studenti ebrei che subiscono violenze in quanto ebrei, in linea peraltro con gli strumenti già esistenti dalla Strategia per la lotta all’antisemitismo. Nessun "controllore" viene inserito: semplicemente di tratta di una figura che, nell'ambito dei meccanismi già esistenti e previsti, consenta l'esercizio delle libertà democratiche e che gli ebrei non debbano nascondersi e possano esprimere le proprie opinioni. Testualmente infatti l’articolo 4 prevede questo: “L’organismo di vigilanza di ogni università individua al suo interno un soggetto preposto alla verifica e al monitoraggio delle azioni per contrastare i fenomeni di antisemitismo, in linea con il codice etico della stessa università e in conformità con quanto previsto dalla Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo”.Noi non aggiungiamo altre figure all’università e neppure altre funzioni. Usiamo quello che c’è già. Si amplia soltanto la lista di discriminazioni non solo fondate sul genere e su ragioni di razza e origine etnica ma anche sull'antisemitismo che, come è noto, costituisce un fenomeno a sé. La libertà di ricerca non è impedita da questi organi, anzi, è tutelata.Stessa cosa per la scuola dove chiediamo che tutti gli interventi fatti per rafforzare la memoria di ciò che è stato possano essere raccolti come lavoro svolto. Per creare un patrimonio collettivo.E sulla definizione: è quella adottata dal Parlamento Europeo e dall’Italia nel 2020.Ora, sperando di aver fatto un po’ di chiarezza, mi auguro che ci sia una volontà di confronto nel merito. Non ci sono nuovi reati, non ci sono sanzioni: solo la volontà di garantire ai cittadini italiani di professare e manifestare tutti liberamente la propria fede. Che poi sarebbe pure una questione di democrazia".

La senatrice Malpezzi Simona Flavia ha scritto tali affermazioni sul suo profilo social per giustificare la sua firma all'osceno ddl presentato dal suo compagno (ma forse si dovrebbe dire camerata) di partito Delrio Graziano. 

La signora Malpezzi, purtroppo per lei, si è fatta eleggere in un partito dove votanti e sostenitori non sono in toto dei cerebrolesi che votano il capopopolo di turno perché simpatico, disponibile a farsi i selfie oppure perché fascista... Per questo motivo, pertanto, quando un loro eletto - qualunque siano le sue ragioni - si adoperi per fare una porcata, lo smascherano con facilità.

Per questo i puerili tentativi della senatrice Malpezzi Simona Flavia nel voler giustificare una bestialità non possono far altro che contribuire a far irritare ulteriormente chi le ha permesso di avere un seggio al Senato.

Dopo aver sproloquiato in lungo e in largo cercando di giustificare i dettagli del ddl porcata da lei firmato, all'ultimo sorvola sulla definizione di antisemitismo dell'IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) adottata nel testo: 
 
"L'antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio verso gli ebrei. Manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono rivolte a individui ebrei o non ebrei e/o alle loro proprietà, alle istituzioni della comunità ebraica e ai luoghi di culto".

In pratica, se degli ebrei sostenitori dell'apartheid e del genocidio di cui è responsabile lo Stato ebraico di Israele, dicono che chi denuncia tali crimini non può che essere un antisemita "in base alla loro percezione", automaticamente, il sostenitore del diritto internazionale umanitario diventa un antisemita.

È questo è normale? Evidentemente lo è per Delrio Graziano, Malpezzi Simona Flavia e gli  altri sgangheratissimi sostenitori del ddl... 

Per questo una persona indecente, dal punto di vista etico, morale e intellettuale come la signora Noemi Di Segni non può che gioire per tale ddl. Infatti, se in passato poteva solo insultare gli studenti universitari - in pratica dandogli degli imbecilli (trasmissione su Rai 1 dell'autunno del 2023 titolata Striscia di Fuoco) - perché scandivano lo slogan Free Palestine, adesso può anche denunciarli per impedire loro che possano esprimere sostegno alla causa palestinese.

La domanda è, perché dei politici debbono perder tempo a presentare leggi inutili come il ddl Delrio, quando vi è già la legge Mancino che tutela i crimini d'odio? E perché poi farlo solo a tutela di 23mila italiani - sono questi gli ebrei in Italia, metà dei quali a Roma - e non anche dei musulmani, visto che subiscono quotidiane discriminazioni a livello anche di politici di primissimo piano, che occupano anche incarichi di governo?

Forse, dobbiamo pensare che dietro tale attivismo ci siano prebende inconfessabili?