In un gruppo Facebook in cerca della verità su Emanuela Orlandi, stamattina ma non solo, leggo un post assurdo contro Pietro Orlandi. Un post che dovrebbe far vergognare chi lo scritto ma tutti quello che hanno partecipato alle risposte:

Si sostiene, in modo vergognoso che sarebbe colpa di Pietro Orlandi se l'uomo Avon adescò la sorella.
Come dire che se un meteorite colpisse una persona la colpa non è del meteorite ma della persona stessa.
E tutto questa manfrina solo per continuare ad avallare la pista amical-parentale che invece fa acqua da ogni lato: nessun riscontro, nessuna prova, nessuna certezza... anzi una: Pietro non accompagnò la sorella.
Dire che ci dissociamo da questo schifo è assolutamente doveroso ma soprattutto, inveire contro una famiglia che ha perso una figlia pur di continuare a far galleggiare una tesi che non esiste, con la speranza di vendere qualche misero libro, è osceno e meschino.
Questa gente non ha mai cercato la verità, e non l'ha mai voluta; oppure, se ha avuto modo di conoscerne qualche piccolo pezzo, l'a sempre travisata a favore della loro unica teoria: è stato lo Zio Mario Meneguzzi.
Si dovrebbe far chiudere questo gruppo Facebook che paventa il nome di cercare la verità su Emanuela Orlandi, quando invece il primo a depistare contro fatti certi reali.
E' il primo a contestare verità assolute e inequivocabili ed è il primo a cercare di convincere la gente su cose non vere false e pretestuose al fine esclusivamente di tornaconto personale.
Siamo sempre stati a favore delle ipotesi e accogliamo di buon grado ogni nuova teoria che possa avere un senso logico ed è dimostrata con la logica e con i fatti. Di fronte però a quest'ennesimo vilipendio contro la famiglia e soprattutto contro Pietro Orlandi oltre a dissociarci non possiamo far altro che condannare con fermezza questa comunità che esiste e vive sulle spalle di una tragedia familiare.
Con l'auspicio c he questo gruppo venga chiuso definitivamente, a voi le conclusioni.


