I pipistrelli sono tra gli animali più fraintesi del nostro immaginario. La loro cattiva reputazione è il risultato di secoli di leggende, simbolismi distorti e pura disinformazione. Eppure, chi ha avuto modo di conoscerli da vicino – come nel caso di chi ha assistito un pipistrello ferito per oltre un anno – scopre creature intelligenti, curiose e perfettamente capaci di relazionarsi con l'essere umano.

Su The Conversation, l'ecologa Veronica Zamora-Gutierrez (University of Southampton) ha analizzato proprio questi fraintendimenti, mostrando quanto la nostra percezione dei pipistrelli sia distorta da miti radicati nella cultura occidentale.

 
Una paura occidentale, non universale
Secondo Zamora-Gutierrez, la paura dei pipistrelli è sorprendentemente recente e soprattutto tipica della cultura occidentale. Nel resto del mondo spesso godono di un'aura tutt'altro che negativa.

Nelle culture mesoamericane, ad esempio, i Maya associavano i pipistrelli alla notte e all'aldilà, ma non come presenze maligne: erano considerati creature divine, messaggeri e intermediari tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Nessun mostro, nessun simbolo di terrore. Solo il naturale riflesso di un animale notturno.

 
L'etichetta ingiusta dei "succhiasangue"
In Occidente, invece, l'immaginario è dominato da figure come Dracula: il pipistrello-vampiro assetato di sangue. Peccato che questa narrazione regga pochissimo di fronte ai fatti.

Le specie di pipistrelli nel mondo sono circa 1.500. Solo tre di queste si nutrono di sangue. E anche queste tre preferiscono di gran lunga il bestiame o altri animali facili da raggiungere. Gli attacchi all'uomo sono rarissimi. Il “mostro succhiasangue” è, insomma, più un'invenzione letteraria che un fenomeno naturale.

 
La storia sanitaria che non vogliamo ascoltare
I pipistrelli vengono spesso indicati come potenziali portatori di malattie. Il discorso però è più complesso di così. Studiare il loro sistema immunitario, straordinario per capacità e resilienza, ci offre strumenti preziosi per combattere molte patologie umane.

Nei rari casi di spillover – il passaggio di virus dall'animale all'uomo – la causa non è “la natura malvagia del pipistrello”, ma la distruzione degli ecosistemi: deforestazione, urbanizzazione, allevamenti intensivi. Siamo noi a invadere il loro habitat e a costringerli a un contatto innaturale con la nostra specie.

 
Alleati fondamentali degli ecosistemi
C'è poi un aspetto che passa quasi sempre sotto silenzio: i pipistrelli fanno un gran bene sia all'ambiente che a noi.

Uno studio del 2021 ha confermato quanto siano importanti come impollinatori. L'esempio più noto è l'agave, da cui nascono tequila e mezcal: senza pipistrelli che la impollinano durante le ore notturne, queste colture semplicemente non esisterebbero.

E questo è solo un caso tra tanti. I pipistrelli svolgono un ruolo cruciale nel controllo degli insetti, nel mantenere gli ecosistemi in equilibrio e nel sostenere la biodiversità.

 
Dietro la paura culturale che li circonda, i pipistrelli sono animali essenziali, intelligenti e molto meno pericolosi di quanto suggerisca la narrativa popolare. Smontare i miti è il primo passo per proteggerli. Perché la verità è semplice: abbiamo enormemente più bisogno noi di loro che loro di noi.