L'Ucraina ha lasciato intendere martedì di essere pronta ad accettare il quadro generale di un possibile accordo di pace con la Russia, pur sottolineando che i punti più delicati dovranno essere affrontati direttamente in un incontro tra il presidente Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Un'apertura, questa, che suggerisce che la pressione diplomatica di Washington stia iniziando a produrre qualche risultato, anche se l'ottimismo rimane fragile: Mosca ha già chiarito che non accetterà compromessi che la allontanino dai propri obiettivi.
Diplomazia frenetica tra Ginevra e Abu Dhabi
Domenica scorsa, negoziatori ucraini e statunitensi hanno discusso a Ginevra dell'ultimo piano di pace promosso dagli Stati Uniti. Successivamente, il Segretario dell'Esercito USA Dan Driscoll ha incontrato funzionari russi ad Abu Dhabi, nel tentativo di avvicinare le posizioni.
Washington cerca di colmare il divario tra Kiev e Mosca, ma l'Ucraina teme di essere spinta verso un accordo troppo favorevole al Cremlino, soprattutto su questioni territoriali.
“Dopo Ginevra, l'Ucraina sostiene l'essenza del quadro del piano,” ha dichiarato un funzionario ucraino, “ma i temi più sensibili restano da discutere tra i presidenti”.
Possibile visita di Zelensky negli USA
Il capo della sicurezza nazionale ucraina, Rustem Umerov, ha indicato che Zelensky potrebbe recarsi negli Stati Uniti nei prossimi giorni per definire un'intesa con Trump. Da Washington, però, non sono arrivate conferme.
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato che negli ultimi giorni gli Stati Uniti avrebbero fatto “progressi straordinari” nel portare Russia e Ucraina al tavolo delle trattative, pur ammettendo che restano “alcuni dettagli delicati ma superabili”.
Intanto, i mercati hanno reagito: il prezzo del petrolio è sceso ulteriormente dopo le prime notizie su un possibile accordo di fine guerra.
Kiev sotto attacco durante le trattative
Mentre si parla di pace, la realtà sul campo resta brutale. Nella notte la capitale ucraina è stata colpita da una massiccia ondata di missili e droni, con almeno sette morti e blackout diffusi. I residenti hanno trovato riparo sottoterra, alcuni in tenda, avvolti in giacche pesanti.
Un piano controverso
Il piano di pace USA — articolato in 28 punti — ha colto di sorpresa sia Kiev che diversi governi europei. Le condizioni proposte ricordano più una resa che una trattativa:
- ulteriori cessioni di territorio oltre al 20% già occupato dalla Russia;
- limitazioni all'esercito ucraino;
- divieto permanente di ingresso nella NATO.
Sono punti che l'Ucraina ha sempre definito inaccettabili. Ma la pressione sulla leadership di Zelensky è ormai al massimo: scandali interni, perdite sul campo e bombardamenti incessanti hanno indebolito il presidente come mai prima.
Zelensky ha affermato che il piano include “elementi corretti”, ma i punti più delicati saranno affrontati direttamente con Trump. Ha riconosciuto che arrivare a un documento finale sarà “difficile”.
Europa in allarme: “Pace sì, ma non una resa”
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha insistito che ogni modifica al piano deve rispettare “lo spirito e la lettera” dell'intesa raggiunta tra Putin e Trump nel loro incontro in Alaska.
Se così non fosse, ha avvertito, la Russia considererebbe il negoziato “una situazione completamente diversa”.
Nel frattempo, la cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, che riunisce Paesi come Francia e Regno Unito, si è preparata a una riunione virtuale.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha appoggiato l'iniziativa americana, ma con una condizione chiara:
“Vogliamo la pace, ma non una pace che equivalga a una capitolazione”.
Droni russi oltre confine: allarme in Romania
In parallelo agli sviluppi diplomatici, la Romania ha fatto decollare caccia militari per intercettare droni russi entrati nel proprio spazio aereo vicino al confine ucraino. Uno dei droni, secondo Bucarest, avrebbe continuato ad avanzare verso l'interno del Paese, che è membro della NATO.


