Tanti commenti dei Media e della Politica, ma non è affatto facile trovare un mero elenco dei 28 punti del piano di pace per l’Ucraina proposto da Trump e pubblicato da Axios, una società di media e informazione statunitense con sede in Virginia, specializzata in notizie e analisi su politica, economia, tecnologia e affari pubblici.

La bozza di Trattato contiene innanzitutto tutta una serie di punti relativi al processo di Pacificazione internazionale,  che deve "ricucire" delle relazioni che sono implose in un atto bellico, coinvolgendo in un modo o nell'altro molte altre nazioni:

  • Congelamento dei confini della Russia  e della NATO
  • Ripresa degli Accordi NATO-Russia del 1997 stabilirono la Fondazione del Consiglio NATO-Russia
  • Entrambi i Paesi (Russia e Ucraina) dovranno attuare programmi educativi per promuovere tolleranza, eliminare il razzismo e l’ideologia nazista
  • L'Ucraina potrà ottenere l’adesione all’Unione Europea + accesso preferenziale al mercato UE in breve termine
  • Conferma dell'indipendenza e della sovranità dell’Ucraina da parte della Russia, della Cecenia e delle altre repubbliche della Federazione
  • Accordo globale di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa
  • La Russia dovrà legiferare il suo impegno di non aggressione verso l’Europa e l’Ucraina
  • Stati Uniti e Russia si impegnano per l’estensione dei trattati di controllo delle armi nucleari (es. START)
  • Amnistia totale per tutte le parti per le azioni compiute durante la guerra; nessuna rivendicazione futura o denunce. 

Dunque, la proposta sul tavolo non è importante solo per la fine della guerra russo-ucraina, ma anche (e soprattutto) per la riapertura del dialogo tra USA e Russia che si era interrotto sotto la presidenza Obama o, meglio, la ... vicepresidenza Biden.

I punti relativi al Riassetto territoriale si conformano alle leggi della guerra, come è naturale che sia.

  • Crimea, Luhansk e Donetsk saranno riconosciute come “de facto” russe
  • In Kherson e Zaporizhia si “congelerà” la linea di contatto attuale
  • L’Ucraina si ritirerà da una parte del Donetsk che controlla, che diventerà zona neutrale smilitarizzata
  • Dopo l’accordo, né Russia né Ucraina cercheranno di modificare questi assetti territoriali con la forza; in caso di violazione, le garanzie di sicurezza possono decadere
  • Verrà istituito un comitato umanitario per: scambio di prigionieri, restituzione dei corpi, rilascio di ostaggi, ricongiungimento familiare

 In pratica, si riconferma il famoso detto yiddish "meglio una cattiva pace, che una guerra giusta": l'Ucraina non perde solo gli Oblast del Donbass e della Crimea per i quali ha avuto origine la guerra, ma si ritrova a cedere anche il Kherson e parte dell'Oblast di Zaporizhia, occupati dalla Russia già all'inizio del conflitto.

Altri punti riguardano le necessarie Garanzie di sicurezza necessarie ad ambedue i belligeranti. 

  • per l’Ucraina
    Nel caso di invasione dell’Ucraina, ci sarà una “decisa risposta militare coordinata” + reintroduzione delle sanzioni + revoca di benefici territoriali
    Aerei da caccia europei stazionati in Polonia.
  • per la Russia
    l’Ucraina si impegna a restare uno Stato non nucleare, in accordo con il Trattato di Non-Proliferazione
    Inserimento nella Costituzione ucraina di un impegno a non aderire mai alla NATO, e impegno da parte della NATO a non ammettere l’Ucraina in futuro
    Nessuna truppa NATO stanziata in Ucraina
    Dimensione massima delle Forze Armate ucraine: 600.000 effettivi
    Nel caso di invasione della Russia (inclusi i territori assegnati dal trattato di pace), l'Ucraina perde la protezione americana.

Nota bene: il limite di 600mila effettivi è enorme per un singolo stato, specialmente se dovesse entrare nell'UE. Una concessione notevole, ma inderogabile, per non "umiliare" l'Ucraina e soprattutto per non destabilizzarla, visto che attualmente  ha circa 1 milione di effettivi, che solo progressivamente saranno riassorbiti dal mercato del lavoro.

Arrivati alla Ricostruzione, c'è da porsi le solite questioni del "vil denaro", ovvero chi ce lo mette, a cosa serve, chi ci guadagna.

  • L’Ucraina voterà per nuove elezioni entro 100 giorni dalla firma dell’accordo.
  • Pacchetto globale di misure per la ricostruzione dell’Ucraina, che include: creazione di un fondo di sviluppo (per tech, data center, IA), cooperazione con gli USA per le infrastrutture del gas, la modernizzazione urbana, estrazione di risorse, ecc. 
  • Reinserimento della Russia nell’economia globale: riduzione graduale delle sanzioni + cooperazione economica a lungo termine (energia, IA, metalli rari, ecc.) + possibile riammissione al G8. 
  • La centrale nucleare di Zaporizhia sarà riattivata sotto supervisione dell’IAEA, e l’energia prodotta sarà divisa 50/50 tra Russia e Ucraina
  • La Russia non impedirà all’Ucraina l’uso commerciale del fiume Dnepr e verrà negoziata la libera esportazione di grano via Mar Nero
  • Uso dei fondi congelati russi:
    - gli USA investiranno 100 miliardi di dollari nella ricostruzione dell’Ucraina guidata dagli USA, con garanzie pari a metà dei profitti di questi investimenti
    - l'Unione Europea contribuirà con altri 100 miliardi di euro, con garanzie che andranno secondo accordi bilaterali con l'Ucraina
    - creazione di veicolo di investimento USA-Russia per progetti comuni
    - costituzione di un gruppo di lavoro USA-Russia sulla sicurezza per garantire il rispetto dell’accordo. 

Qui c'è da fare un distinguo:  DonaldTrump è il presidente degli USA e fa gli interessi statunitensi. Sta a noi europei fare i nostri collettivamente oppure continuare a farli stato per stato, in ordine sparso, come probabilmente già sta avvenendo.

Appena tutte le parti avranno accettato il memorandum, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente, dopo che i rispettivi eserciti si saranno ritirati nei punti concordati.
L’accordo sarà legalmente vincolante, monitorato da un “Consiglio della Pace” che potrà imporre sanzioni  in caso di infrazioni.