La corsa all’Oscar 2026 per la Miglior Colonna Sonora si apre sotto il segno di due giganti: Ludwig Göransson (Sinners) e Jonny Greenwood (One Battle After Another). I due compositori che incarnano le tendenze dominanti dell’anno—la fusione tra ricerca sonora e potenza narrativa—arrivano alla Stagione dei Premi con un vantaggio costruito su un mix di prestigio, nominations preliminari e campagne molto aggressive.

Göransson, già vincitore agli HMMA, propone una partitura imponente e rituale che Warner Bros sta promuovendo come dimostrazione di “innovazione tecnica”, mentre Greenwood porta in dote l’aura autoriale che lo accompagna fin dai tempi delle sue prime collaborazioni con Paul Thomas Anderson, elemento che lo rende uno dei favoriti naturali per la shortlist dei semifinalisti.

Subito alle loro spalle, la competizione si articola tra titoli di grande peso critico e industriale. Max Richter (Hamnet) e Alexandre Desplat (Frankenstein), sostenuti rispettivamente da Focus Features e Netflix, rappresentano la tradizione sinfonica elevata a marchio di qualità, con partiture eleganti e facilmente riconoscibili dai membri dell’Academy.

Netflix, in particolare, punta a un fronte a due teste con il ritorno di Nicholas Britell (Jay Kelly), tentando di dominare il blocco dei compositori più rispettati dell’ultimo decennio. Intorno a questo nucleo di heavy hitters emergono candidature più audaci—come quelle di Daniel Lopatin e Jerskin Fendrix—che mantengono viva la componente sperimentale della categoria, mentre Searchlight prova a capitalizzare il prestigio post-Oscar di Daniel Blumberg.

La distribuzione degli studios conferma uno scontro frontale tra le grandi major e i player del prestige cinematografico: Warner Bros guida la carica dei favoriti, Netflix difende la sua posizione con una strategia autoriale consolidata, e Focus Features punta su profili raffinati per conquistare l’ala più artisticamente orientata dell’Academy.

Con una shortlist ormai vicina e una categoria dove i front-runner hanno già iniziato a staccare il gruppo, la sfida resta comunque aperta: la Stagione dei Premi promette un confronto serratissimo, in cui la tradizione orchestrale e la sperimentazione elettronica si contenderanno ogni voto fino all’ultimo istante.