La categoria del Miglior attore non protagonista agli Oscar 2026 si sta delineando come una delle più stratificate e competitive della stagione, sospesa tra interpretazioni potentissime e strategie di campagna studiate con precisione dagli studios.
In vetta nelle previsioni resta Stellan Skarsgård per Sentimental Value (NEON), la cui prova nei panni di Gustav Borg si distingue per la finezza espressiva: sguardi trattenuti, silenzi carichi di sottotesto e una gestualità impercettibile che dà forma al dolore, alla memoria e alle fratture di una famiglia segnata dal passato. Nelle categorie di supporto, l’Academy tende spesso a premiare interpreti dalla carriera ampia e autorevole come una sorta di tributo: Skarsgård risponde perfettamente a questa logica, rendendo la sua leadership nella corsa ancora più evidente.
Alle sue spalle, Sean Penn (One Battle After Another) emerge con una delle interpretazioni più stratificate degli ultimi anni, mentre Paul Mescal (Hamnet) offre un ritratto di Shakespeare sorprendentemente intimo e vulnerabile. Benicio Del Toro si impone con il suo carisma enigmatico, Jacob Elordi continua la sua ascesa con una prova fisica e viscerale in Frankenstein, e Adam Sandler consolida la sua rinascita drammatica con l’intensità emotiva di Jay Kelly.
In questo scenario, le campagne degli studios stanno definendo gran parte del momentum: Warner Bros utilizza la forza dei suoi ensemble per sostenere Penn e Del Toro, NEON costruisce una narrativa di prestigio attorno alla carriera di Skarsgård, Focus Features rafforza l’immagine di Mescal come talento generazionale, mentre Netflix punta sulle trasformazioni radicali e sul “breakout appeal” delle sue star. Il risultato è una corsa dinamica, guidata da interpreti solidi ma con margini di ribaltamento ancora apertissimi


