Il Governo conferma senza esitazioni: il ponte sullo Stretto di Messina si farà. Non come capriccio politico, ma come infrastruttura ritenuta strategica sia dall’Italia sia dall’Unione europea. Il progetto, infatti, è inserito nei piani europei fin dal 1984 ed è stato confermato in ogni aggiornamento delle reti TEN-T, le reti di trasporto che collegano i Paesi dell’Unione.

Alla luce di questa continuità, l’esecutivo è al lavoro per rispondere ai rilievi sollevati dalla Corte dei conti. Le osservazioni riguardano vari fronti: i rapporti con la Commissione europea, le procedure amministrative necessarie alla delibera CIPESS e, soprattutto, la scelta di non indire una nuova gara. Su quest’ultimo punto il Governo parla di “buonsenso”, spiegando che il diritto europeo permette modifiche ai contratti per adeguarli all’aumento dei costi, come già avviene per altre opere strategiche come TAV, Brennero o Terzo Valico.

Il progetto è quindi considerato non solo legittimo, ma essenziale per sviluppo, lavoro, riduzione del traffico e taglio dell’inquinamento. Non un'infrastruttura “di Salvini”, ma un’opera ritenuta utile all’intero Paese.

Sul fronte tecnico, il Governo ribadisce di aver rispettato quanto richiesto dalla normativa europea in materia ambientale (VIncA). Quanto ai contratti, essi torneranno in vigore solo dopo il via libera della Corte dei conti. La penale per un eventuale blocco dei lavori sarebbe pari al 4% delle opere non eseguite, mentre sono previste sanzioni anche per il contraente generale se non rispetta gli impegni.

La costruzione del ponte si inserisce inoltre in un contesto più ampio di investimenti nel Sud: 4 miliardi per la statale 106 Jonica, oltre 9 miliardi per la Salerno-Reggio Calabria ad alta velocità, 22 miliardi di opere in corso in Sicilia e altrettanti in Calabria. Previsti anche 500 milioni per interventi a beneficio diretto dei territori dello Stretto, dalla riduzione della dispersione idrica a Messina alla riqualificazione urbana a Villa San Giovanni.

Tra le opere collegate c’è anche la futura metropolitana dello Stretto, pensata per unire Messina e Reggio Calabria con spostamenti più rapidi e servizi più efficienti per pendolari, studenti e lavoratori.

Il messaggio finale è netto: il ponte va avanti, e con lui un pacchetto di infrastrutture che il Sud aspetta da decenni. Chi negli anni ha ostacolato grandi opere – è la stoccata politica – oggi avrebbe probabilmente impedito perfino la realizzazione dell’autostrada del Sole. Il Governo rivendica invece la scelta di procedere e chiude con una promessa: portare finalmente a casa un’opera che, secondo Roma e Bruxelles, serve al Paese.

Questo è quanto ha dichiarato oggi alla Camera il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, rispondendo sul tema alle odierne interrogazioni a risposta immediata.

Queste, invece, le repliche a Salvini da parte dei deputati Bonelli (AVS) e Costa (M5S).

ANGELO BONELLI (AVS): "Signor Ministro, lei ripete queste cose da anni. Dopodiché, nemmeno di fronte all'evidenza del fallimento della sua proposta dal punto di vista giuridico, non di quello che pensa Bonelli, che so che lei ovviamente non condivide per nulla, ma le dimostrerò adesso, in questi pochissimi minuti, perché lei ha detto delle sciocchezze. In primis, non è vero che l'Unione europea ce lo chiede. Poi, non so come faccia a dimostrare che milioni di italiani sono d'accordo: sarebbe bello fare un referendum, sarebbe l'ennesima sconfitta che lei prenderebbe nel Paese.Guardi, le posso dire però che Silvio Berlusconi aveva più a cuore i conti pubblici dello Stato che lei, perché Silvio Berlusconi, nel fare il progetto, prevedeva il project financing al 60 per cento a carico dei privati e al 40 per cento a carico dello Stato. Poi è arrivato lei e ha fatto un grande regalo alla società che ha vinto il contratto, e le ha fatto fare il 100 per cento: tanto paga Pantalone, ma che ce ne frega, paga Pantalone, pagano gli italiani! È questo il punto. L'appalto, lei lo sa, era 3,9 miliardi di euro nel 2006, adesso è 13,5 miliardi di soldi pubblici, e non volete fare la gara?Dopodiché, c'è un aspetto, signor Ministro: perché non fate le indagini sismiche? Perché non fate le trincee sismiche che possano dire se a Cannitello la faglia è attiva? Perché avete messo un coefficiente di accelerazione sismico? E i tecnici, tutti quanti i tecnici dicono: attenzione, guardate che le fondazioni non potrebbero reggere a un'accelerazione sismica, perché avete progettato con un livello di accelerazione minore del terremoto di Amatrice. Questo state facendo.Vi dovreste fermare. Però il problema, vede, è che state utilizzando 13,5 miliardi di euro di soldi degli italiani e non li avete a cuore. Lei dice che andrà avanti, anche noi andremo avanti e, infatti, abbiamo segnalato il tutto, compreso il suo operato, alla Corte dei conti europea".

SERGIO COSTA (M5S):"Signor Ministro, onestamente come faccio a essere soddisfatto della sua risposta? Lei, con il suo staff, da lei nominato, ha violato: 1) la direttiva Habitat del 1992; 2) ha aggirato l'esito negativo della commissione di valutazione d'incidenza ambientale del 2024; 3) ha violato la strategia per la tutela della biodiversità; 4) ha violato il sistema Rete Natura 2000; 5) ha violato tre zone a speciale conservazione; 6) ha violato le norme di base del CIPESS; 7) ha violato l'articolo 9 della Carta costituzionale; 8) ha violato la direttiva Appalti del 2014, perché ha assegnato oggi un appalto a un consorzio vincitore venti anni fa, non consentendo ad altre aziende di poter partecipare; 9) ha violato la norma n. 201 del 2011 perché ha escluso l'Autorità di regolazione dei trasporti nella procedura del PEF; 10) non ha acquisito il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici.Mi domando, signor Ministro, con franchezza: come diamine avete fatto a fare tanti errori in un solo provvedimento? Forse, quando siete stati presi al MIT, lo siete stati con la teoria Nordio sul sorteggio, o siete stati presi su Temu? Io non riesco proprio a comprendere. Ministro, lei ha firmato un contratto di insolvenza che può portare al pagamento da parte dello Stato fino a circa 1,5 miliardi di euro a favore del consorzio che ha avuto l'appalto. Signor Ministro, ma chi li pagherà questi soldi? I cittadini, come già accaduto per i 49 milioni che ancora devono essere restituiti".