Venerdì 12 dicembre, sciopero generale per l'intera giornata di lavoro indetto da CGIL per
- aumentare salari e pensioni
- fermare l’innalzamento dell’età pensionabile
- dire no al riarmo e investire su sanità e istruzione
- contrastare la precarietà
- vere politiche industriali e del terziario
- una riforma fiscale equa e progressiva
Lavoratori e pensionati hanno pagato 25 miliardi di tasse in più
Lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati si sono trovati negli ultimi tre anni a pagare 25 miliardi di tasse in più a causa del drenaggio fiscale conseguente alla mancata indicizzazione dell’Irpef.
Si va dai 700 euro di perdita netta per un reddito da 20.000 euro, ai 2.000 euro di perdita per un reddito da 35.000.
Questa clamorosa ingiustizia fiscale penalizza i soli redditi fissi (non chi è in flat tax, non le rendite, non i profitti). È un meccanismo che va assolutamente fermato.
Sanità, istruzione, non autosufficienza, casa e sicurezza sempre più trascurate
Questo maggior gettito, inoltre, non è stato neppure destinato dal governo alla spesa sociale. Si pensi alla sanità pubblica: con questa manovra il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale in rapporto al Pil scenderà nel 2028 sotto il 6%, il livello più basso degli ultimi decenni. Già oggi quasi 6 milioni di persone rinunciano a curarsi, e la spesa sanitaria privata a carico delle famiglie vale ogni anno oltre 43 miliardi di euro.
Non ci sono risorse adeguate per la sanità, per le scuole, per l’assistenza agli anziani, per garantire il diritto alla casa, per migliorare il trasporto pubblico, per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, che infatti continuano a morire come e più di prima. Per acquistare le armi, però, i soldi si trovano, e li si prende pure a debito.
Pensioni: viene peggiorata la Legge Fornero!
Le politiche di austerità riguardano anche la previdenza, con un ulteriore aumento dell’età pensionabile, che colpirà il 99% delle lavoratrici e dei lavoratori, e con l’azzeramento di ogni forma di flessibilità in uscita (comprese le già insufficienti “opzione donna” e “quote varie”). Sulle pensioni, Meloni e Salvini sono riusciti a fare peggio di Monti e Fornero.
Sempre più giovani fuggono dall’Italia
Le condizioni in cui versa il Paese peggiorano di giorno in giorno: la crescita è allo “zero virgola”, ormai prossima alla recessione; il processo di deindustrializzazione prosegue ormai da tre anni; l’occupazione cresce solo per gli over 50, mentre si contrae ed è sempre più precaria per le nuove generazioni, con centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che fuggono dall’Italia alla ricerca di un lavoro dignitoso e di una vita migliore. Questa è la situazione reale del Paese, che il Governo non fa assolutamente nulla per affrontare.
Gli obiettivi dello sciopero generale
Lo sciopero generale ha due obiettivi: sostenere le categorie in tutte le vertenze aperte con le controparti per il rinnovo dei contratti scaduti, perché i salari vanno alzati innanzitutto con la contrattazione; lanciare una vera e propria vertenza – tutta di merito – nei confronti del Governo, per cambiare la Manovra di Bilancio sulla base delle nostre richieste.
Cosa viene chiesto al governo...
- la restituzione del fiscal drag e la sua neutralizzazione per il futuro;
- il rinnovo di tutti i contratti nazionali di lavoro privati e risorse aggiuntive per i Ccnl pubblici per difendere e rafforzare il potere d’acquisto, cui affiancare una vera
- detassazione degli incrementi per tutte e tutti;
- il rafforzamento e l’estensione della quattordicesima per pensionate e pensionati;
- il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile per tutte e tutti, una maggiore flessibilità in uscita e una pensione contributiva di garanzia per precari e discontinui;
- vere politiche industriali per i settori manifatturieri e per i servizi, per innovare il nostro sistema produttivo, governare la transizione ambientale e digitale, difendere l’occupazione e creare nuovo lavoro di qualità;
- la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, anche cambiando il sistema degli appalti;
- il contrasto alla precarietà e al lavoro povero, nero e sommerso;
- il rafforzamento del sistema pubblico dei servizi: sanità, istruzione e ricerca, non autosufficienza, emergenza casa, diritto allo studio, trasporto pubblico;
- risorse per le riforme della non autosufficienza, disabilità e assistenza territoriale, e politiche a sostegno della genitorialità;
- un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni del lavoro precario nei settori pubblici;
- investimenti e misure per eliminare i divari di genere occupazionali e salariali;
- una vera strategia per il rilancio del Mezzogiorno.
No alla folle corsa al riarmo
Per fare tutto questo ci sono due precondizioni.
La prima: andare a prendere i soldi dove sono (profitti, extra profitti, grandi ricchezze, evasione fiscale), anche chiedendo un contributo di solidarietà all’1% della popolazione più ricca, per finanziare politiche a beneficio del restante 99%. La nostra proposta garantirebbe 26 miliardi all’anno in più, per finanziare tutto ciò che rivendichiamo, a partire dalla sanità.
La seconda: rinunciare alla folle corsa al riarmo, che mira a convertire la nostra e quella europea in un’economia di guerra, e che sottrarrà un’ingentissima mole di risorse alle vere priorità economiche e sociali del Paese. Solo per l’Italia, parliamo di quasi 1.000 miliardi di euro, se si vuole davvero raggiungere il 5% del Pil entro il 2035
Sciopero generale, le categorie coinvolte
L’astensione avrà una durata pari all’intera giornata di lavoro per tutti i settori pubblici e privati anche in appalto e strumentali. Nei settori e comparti tenuti al rispetto della Legge n. 146/90 saranno garantite le prestazioni indispensabili, in osservanza delle regolamentazioni di settore.
Trasporto ferroviario: articolazione oraria dello sciopero dalle ore 00.01 del 12/12/2025 alle ore 21 del 12/12/2025.
Vigili del Fuoco: sciopero di 4 ore (senza decurtazione). Per il personale turnista, dalle ore 09.00 alle ore 13.00. Intera giornata per il personale giornaliero ed amministrativo.
L’astensione dal lavoro riguarda anche il personale del comparto “Istruzione e Ricerca” e dell’area dirigenziale, dei docenti universitari e di tutto il personale della formazione professionale e delle scuole non statali.
Sono esentati dall’adesione allo sciopero generale nazionale l’igiene ambientale, il personale del Ministero della Giustizia, il personale ATAC S.p.A., esentato per intero il trasporto aereo.
In una intervista a Repubblica, il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha riassunto così le motivazioni dello sciopero generale: "Sciopero per aumentare i salari e le pensioni. Chiediamo al governo di restituire 25 miliardi di tasse pagate in più negli ultimi tre anni da 38 milioni di lavoratori e pensionati per effetto del drenaggio fiscale. Di tassare rendite e profitti in modo progressivo: basta flat tax, inaccettabile. Di introdurre un contributo di solidarietà dell'1,3% su 500 mila italiani con redditi netti annui sopra i due milioni: vale 26 miliardi. Una riforma delle pensioni: chi prometteva di cancellare la Fornero porta l'età a 70 anni. Nuove politiche industriali e per la casa. E infine di cancellare leggi che hanno esteso la precarietà e alimentato subappalti e morti sul lavoro. È uno sciopero sociale. Ma anche politico, certo. Chiede di cambiare le politiche sbagliate del governo Meloni. Rivendica un futuro di pace e giustizia sociale per le nuove generazioni".
Infine, per chiudere, una nota di buonumore. Così il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini (con tanto di foto con faccia truce), sui social:
"Ritengo irresponsabile bloccare il Paese con l'ennesimo sciopero generale, che mette in ginocchio il Paese in un momento complicato. Guarda caso su 24 scioperi generali, 17 sono di venerdì. Mi impegno a garantire il massimo dell'efficienza domani sulla rete ferroviaria italiana. Un conto è il diritto allo sciopero, sacrosanto, un conto è fare una battaglia ideologica sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori. Questo non lo consento".
È incredibile. In Italia, da quando Salvini è ministro, i treni sono perennemente in ritardo... l'unica nota positiva è che il ritardo non sia di ore. Questa è l'efficienza di Salvini, la cui faccia tosta fa a gara con la stupidità, arrivando pure a sostenere, indirettamente, che lo sciopero sia sacrosanto solo quando lo decide lui... lasciando pure intendere che "lavoratrici e lavoratori" (categoria, quella del lavoro, da lui mai frequentata) non abbiano non solo il diritto, ma neppure la capacità di decidere se scioperare o meno.


