Il quadro delle elezioni regionali in Campania del 23-24 novembre si presenta come un snodo cruciale per la politica locale, ma anche per quella nazionale.

Le elezioni regionali campane vedono la partecipazione di sei candidati, ma sono due i principali sfidanti: Edmondo Cirielli e Roberto Fico.

Il primo, il generale dei Carabinieri Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra – sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati, UDC, Democrazia Cristiana e altre liste civiche. 

Il secondo, Roberto Fico, è il candidato del centrosinistra, sostenuto da Partito Democratico, Avs, Movimento 5 Stelle, Casa Riformista e liste civiche centriste, tra cui l'endorsement di  Matteo Renzi e dell'eterno Clemente Mastella.

La prima incognita riguarda gli elettori dei M5S che mal digeriscono De Luca, Renzi e Mastella e, a corrispettivo,  gli elettori riformisti che si sentono bistrattati, ma sarebbero la componente storicamente maggioritaria.
In effetti, Roberto Fico non ha ancora presentato il tradizionale programma scritto, orgoglio e vanto dei candidati di sinistra, a conferma delle divergenze all'interno della coalizione, composta da forze che per anni si sono combattute su tutto in Consiglio regionale.

Non a caso, Roberto Fico non ha l'appoggio di Azione, il cui leader Carlo Calenda, il 21 luglio scorso su Omnibus (La7), tuonava : "Fico incapace, da Schlein e De Luca una follia. Mai con lui in Campania, è un fuori di testa” (link) , lanciando un appello a Tajani e ai riformisti del Pd: "lavoriamo insieme per costruire un’area riformista, cattolica, che non si riconosce più nel centrosinistra". 

Gli elettori di Azione si asterranno? Voteranno Fico? Oppure voteranno Cirielli?
Gli elettori delle diverse componenti della coalizione "per Fico Presidente" come si comporteranno?

I sondaggi, prima dello stop alle rilevazioni, confermavano una certa erosione del vantaggio di Roberto Fico e, soprattutto, l'ascesa di Edmondo Cirielli, seppur sconosciuto alla metà dei campani.
Secondo Ipsos Doxa, Fico raggiunge il 53% e Cirielli il 42,5%, con un’affluenza stimata intorno al 44%. Gli indecisi sono il 19%. 
Secondo Tecnè per Agenzia Dire il dato è pressoché identico: Fico tra il 49% e il 53%, Cirielli tra il 42,5% e il 46,5%. I votanti stimati sono il 49,5% e gli indecisi il 15%.

Infatti, gli aspetti più critici di questa tornata elettorale riguardano il livello di affluenza stimato, che si attesta tra il 45-50%,  e la notevole presenza di indecisi, che secondo i sondaggi variabili oscillano tra il 15% e il 20%.
Ambedue rappresentano un elemento di incertezza importante, essendo il segnale di un elettorato poco motivato o disilluso, che potrebbe avere un impatto significativo sui risultati finali.

Nella sostanza, nonostante i dati di 15 giorni fa favorissero Fico, una mobilitazione più forte o più debole di questi elettori potrebbe determinare l’esito del voto, rendendo difficile prevedere con certezza il risultato finale.

In termini di politica nazionale, se una vittoria di Cirielli sarebbe disastrosa per la credibilità del Campo Largo a traino dei Cinque Stelle, non è che andrebbe molto meglio se Fico vincesse in Campania con una affluenza bassa e un margine di vittoria risicato, a riconferma di un elettorato deluso e disilluso.

Per la cronaca, i sondaggi dei primi di novembre, stimavano un Movimento 5 Stelle al 10,1% , mentre il gruppo di partiti nati dal PD nei sondaggi era stimato complessivamente al 32% complessivo dei sondaggi.
Dunque, esiste anche l'eventualità che, vinte le elezioni, saranno i "democratici" ad avere la maggioranza assoluta nell'Assemblea regionale ed allora ... ne vedremo delle belle.