A volte quando si parla di salute mentale si pensa che basti trovare “la pillola giusta” e tutto si sistema. Sarebbe bello… ma nella realtà non funziona sempre così. Ci sono persone che prendono farmaci da settimane o mesi e non sentono un grande miglioramento. Questo si chiama resistenza al trattamento. Non è raro e non significa che “non guariranno”.

Per esempio, nella depressione spesso si usano farmaci come Sertralina, Escitalopram, Paroxetina o Citalopram. Per molti funzionano bene, per altri meno. Se dopo un po’ non si vede un cambiamento, non è la fine del mondo: si può provare a cambiare dose, provare una combinazione con un altro farmaco o, nei casi più resistenti, usare qualcosa di diverso come l’Esketamina, pensata proprio per quando i soliti trattamenti non bastano.

Anche nel Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) succede una cosa simile: gli stessi farmaci possono essere utili, ma non sempre da soli. In quei casi si può pensare a un’aggiunta di un altro farmaco o alla psicoterapia, che spesso aiuta tantissimo perché dà strumenti pratici per gestire i pensieri e le compulsioni.

Poi c’è la schizofrenia, dove alcune persone rispondono bene ai farmaci iniziali e altre no. Quando le cure standard non funzionano, esiste un farmaco chiamato Clozapina che viene considerato una sorta di “asso nella manica”. Non è il primo che si usa perché richiede controlli più attenti, ma per chi fatica con altri trattamenti può fare davvero la differenza.

La cosa importante da ricordare è questa: se una cura non funziona, non è colpa di nessuno. Né del paziente, né del farmaco. La salute mentale è complessa, e ogni persona è diversa: corpo, chimica, storia, stress, stile di vita… tutto influisce.

Sempre più specialisti stanno andando verso un’idea diversa di cura: non una terapia standard per tutti, ma qualcosa di più personale. Un mix di farmaci, supporto, psicoterapia, abitudini sane e, quando serve, tecniche innovative come la stimolazione cerebrale non invasiva.

Quindi se qualcuno non vede risultati subito, non deve sentirsi “sbagliato”. A volte serve tempo. A volte serve cambiare qualcosa. E spesso, proprio quando sembra che nulla funzioni, arriva la soluzione giusta.

In fondo, il percorso conta quanto il risultato. E l’importante è non fermarsi.

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