Il Partito Socialista Spagnolo (Psoe) si trova al centro di un'intensa crisi interna causata da recenti accuse di molestie sessuali rivolte a diversi dirigenti e membri dell'organizzazione. Tra le figure più coinvolte spicca l’ex consigliere della Moncloa, Francisco ‘Paco’ Salazar, considerato vicino al presidente Pedro Sánchez.
Altre accuse sono state rivolte al presidente della provincia di Lugo, José Tomé, e al segretario generale di Torremolinos, Antonio Navarro.
L’emergere di questo ennesimo scandalo ha portato alle dimissioni di Javier Izquierdo, un esponente di rilievo della leadership del partito, mentre il Psoe ha annunciato l’apertura di un procedimento interno per fare chiarezza sulla vicenda.
La vicepremier e ministra del Lavoro Yolanda Díaz ha chiesto a Pedro Sánchez un rimpasto di governo, sostenendo che siano necessarie “misure immediate e severe” per prevenire tali comportamenti.
Tuttavia, il presidente Sánchez ha respinto questa richiesta, affermando di essere “soddisfatto dei suoi ministri” e negando ogni coinvolgimento dei membri del governo nelle accuse.
La vicenda ha aperto un dibattito più ampio sulla necessità di riforme interne e su come combattere efficacemente la corruzione e le molestie nel panorama politico spagnolo.
Infatti, a partire dal 2024, la Spagna è stata teatro di una serie di gravi scandali politici che hanno messo a dura prova la stabilità del governo di coalizione guidato dal socialista Pedro Sánchez.
Le inchieste giudiziarie per corruzione e traffico di influenze hanno colpito direttamente il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) e persino la famiglia del premier, innescando richieste di dimissioni e mozioni di sfiducia da parte dell'opposizione di destra.
Uno dei maggiori scandali è l'inchiesta nota come "Caso Koldo", che coinvolge figure di spicco del PSOE. Tra i principali indagati figurano Koldo García, un vigilante di discoteca finito per divenire un ingranaggio chiave del potere come consigliere dell'allora ministro dei trasporti, e Santos Cerdán, ex numero tre del partito. Anche l'ex ministro José Luis Ábalos è indagato.
Le accuse spaziano dall'associazione a delinquere alla corruzione e al traffico di influenze, per un presunto giro di tangenti in cambio dell'assegnazione fraudolenta di contratti per l'acquisto di mascherine e materiale sanitario durante la pandemia.
Nel corso del 2025, sono trapelate registrazioni audio che metterebbero in luce i meccanismi illeciti e le possibili interferenze nelle dinamiche interne al partito, portando all'arresto e all'incarcerazione di Santos Cerdán.
Parallelamente al "Caso Koldo", un'altra indagine ha colpito la sfera personale e politica del premier: quella a carico di sua moglie, Begoña Gómez, per presunto traffico di influenze, corruzione e appropriazione indebita di fondi pubblici per scopi privati.
Nell'aprile 2024, l'apertura dell'inchiesta ha spinto Sánchez a una clamorosa e temporanea sospensione dell'agenda pubblica per riflettere sulle sue possibili dimissioni, decisione poi rientrata.
Nel settembre 2025, il tribunale ha rinviato a giudizio la moglie del premier Begona Gomez. Anche il fratello del premier è stato coinvolto in indagini separate.
Gli scandali hanno turbato l'elettorato di maggioranza e motivato quello all'opposizione, con il Partito Popolare (PP) e Vox che hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Sánchez e elezioni anticipate.
In generale, un'ampia fetta della popolazione esprime sfiducia nei confronti del primo ministro Pedro Sánchez. Gli scandali di corruzione che hanno colpito il suo partito e la sua famiglia hanno esacerbato il malcontento, spingendo molti a chiedere le dimissioni del premier o elezioni anticipate.
In sintesi, la maggioranza degli spagnoli sembra desiderare un cambiamento di rotta politica, con oltre il 41% che vorrebbe elezioni anticipate. I sondaggi di novembre 2025 stimano il PP intorno al 32%, il PSOE intorno al 28% e Vox intorno al 18%. Il leader del PP, Alberto Núñez Feijóo, è in testa nei sondaggi individuali rispetto a Sánchez.
Diverse sedi del PSOE (Casas del Pueblo) sono state imbrattate con scritte come "traidores" (traditori), chiedendo nuove elezioni.
Ormai, la stabilità del governo Sánchez è appesa a un filo, dopo che nell'ottobre 2025Junts per Catalunya ha rotto gli accordi con il PSOE, a seguito del rinvio a giudizio dei familiari di Pedro Sánchez.

