Negli Stati Uniti, l’HHS ha annunciato una serie di iniziative volte a riaffermare con chiarezza il ruolo dei genitori nelle decisioni sanitarie che riguardano i minori. Tra queste, spicca l’apertura di un’inchiesta formale in seguito a una denuncia secondo cui una scuola del Midwest avrebbe vaccinato un bambino con un vaccino fornito a livello federale senza ottenere il consenso dei genitori, ignorando anche un’esenzione religiosa presentata dai familiari.
Indagine su possibile vaccinazione scolastica “senza consenso”
L’indagine sarà condotta dall’Office for Civil Rights (OCR) dell’HHS: l’obiettivo è verificare se la scuola abbia violato i requisiti del Vaccines for Children Program (VFC), il programma federale che fornisce gratuitamente vaccini a milioni di bambini a basso reddito. Il VFC richiede esplicitamente che le esenzioni — anche di carattere religioso — previste dalle normative statali siano rispettate.
I responsabili della scuola in questione — né lo stato né la scuola sono stati resi noti — potrebbero aver somministrato il vaccino nonostante l’esenzione religiosa richiesta, configurando una violazione dei diritti dei genitori.
Il Segretario dell’HHS, Robert F. Kennedy Jr., ha dichiarato: «Quando i fornitori ignorano il consenso parentale, violano le esenzioni ai mandati vaccinali o tengono i genitori all’oscuro sulle cure dei loro figli, agiremo in modo decisivo».
Accesso ai dati medici dei minori e nuovi vincoli per i finanziamenti federali
Oltre all’indagine, l’HHS ha inviato una “Dear Colleague Letter” a tutti gli operatori sanitari per ribadire l’obbligo di rispettare la legge federale sulla privacy e la tutela dei dati sanitari: come stabilito dalla normativa, i genitori — in quanto rappresentanti legali dei figli minorenni — hanno il diritto di accedere a tutte le informazioni mediche protette riguardanti i propri bambini.
Per assicurarsi che questo diritto sia rispettato, l’OCR avvierà verifiche di conformità presso diversi grandi fornitori sanitari.
In aggiunta, l’Health Resources and Services Administration (HRSA), su direttiva dell’HHS, ha stabilito che tutti i centri sanitari che ricevono fondi federali dovranno ottenere consenso esplicito di un genitore o tutore legale prima di fornire qualunque servizio a un minorenne — incluse prestazioni mediche, servizi preventivi, counseling, e anche interventi o prestazioni su temi sensibili come salute riproduttiva o identità di genere. Chi non rispetterà questo vincolo rischierà di perdere i finanziamenti federali.
Motivazioni e implicazioni: tra tutela dei diritti parentali e fiducia nella sanità
Secondo le dichiarazioni ufficiali dell’HHS, l’obiettivo è proteggere le famiglie e garantire che il ruolo dei genitori non venga “messo da parte” nelle decisioni sanitarie relative ai figli — specialmente in un contesto sensibile come quello delle vaccinazioni.
Per il vice-segretario e direttore ad interim dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Jim O’Neill, l’indagine rappresenta «un passo necessario per ripristinare la fiducia pubblica nella politica di immunizzazione».
Questo intervento dell’amministrazione – che rafforza la tutela dei diritti dei genitori — rischia però di riaccendere il dibattito nazionale su come bilanciare il diritto all’autonomia sanitaria dei minori, la protezione della salute pubblica e l’autorità dei genitori nelle decisioni mediche.
Un possibile cambio di paradigma nella sanità pediatrica federale
Le azioni intraprese dall’HHS segnano — per molti osservatori — un cambio di paradigma: non più un approccio in cui vaccini e cure preventive sono spesso gestiti senza un robusto coinvolgimento dei genitori, bensì una politica che pone la famiglia al centro, con obblighi espliciti per scuole e centri sanitari che operano con fondi pubblici.
Al tempo stesso, la decisione riflette un clima di crescente sensibilità — negli Stati Uniti — riguardo ai temi di consenso, esenzione religiosa e trasparenza in ambito medico. Se l’indagine dell’OCR confermerà le violazioni contestate, la scuola coinvolta potrebbe essere soggetta a sanzioni e l’intero meccanismo del VFC — e dei servizi sanitari scolastici/federali — potrebbe essere rivisto per rafforzarne la conformità alle normative sul consenso e sui diritti civili.


