Il porto petrolifero russo di Novorossiysk, sul Mar Nero, ha sospeso temporaneamente le esportazioni di greggio — pari a circa 2,2 milioni di barili al giorno, ossia il 2% dell'offerta mondiale — dopo un attacco ucraino condotto con missili e droni. Lo riferiscono fonti del settore. È uno dei colpi più pesanti subiti dall'infrastruttura petrolifera russa negli ultimi mesi, in linea con l'intensificazione delle operazioni ucraine contro raffinerie e terminal russi avviata ad agosto, con l'obiettivo di indebolire le capacità economiche e militari di Mosca.
La notizia ha spinto il prezzo del petrolio a un rialzo superiore al 2%, alimentato dai timori di nuove interruzioni dell'offerta.
La tattica di Kiev: colpire la filiera energetica russa
Lo Stato Maggiore ucraino ha confermato l'uso di missili da crociera Neptune e di diverse tipologie di droni aerei e navali nell'attacco contro Novorossiysk. L'operazione – sostengono a Kiev – mira a ridurre le capacità militari ed economiche della Russia. Sempre nella notte, l'Ucraina afferma di aver colpito anche una raffineria nella regione russa di Saratov e una struttura di stoccaggio carburante a Engels.
Interruzioni nei flussi e danni al terminal
La compagnia russa Transneft ha sospeso l'invio di greggio verso Novorossiysk, mentre il Caspian Pipeline Consortium ha fermato per alcune ore le operazioni nel vicino terminal di Yuzhnaya Ozereevka, riprendendole una volta cessato l'allarme. Da questo terminal è prevista per il mese un'esportazione di 1,45 milioni di barili al giorno di petrolio kazako.
Detriti dei droni sono caduti anche sull'area del terminal cerealicolo russo NKHP, che però è rimasto operativo. Secondo le autorità locali, l'attacco ha danneggiato una nave ormeggiata, alcuni edifici residenziali e un deposito di carburante, ferendo tre membri dell'equipaggio della nave colpita.
Il gruppo logistico Delo ha confermato che frammenti dei droni sono finiti su un terminal container senza però bloccare le attività. L'azienda britannica Ambrey ha riferito danni a una gru e a diversi container, oltre a lievi danni collaterali a una nave mercantile, senza feriti tra l'equipaggio.
Il punto critico: il terminal Sheskharis
Le spedizioni di greggio dal terminal Sheskharis di Novorossiysk in ottobre hanno raggiunto 3,22 milioni di tonnellate (circa 761.000 barili al giorno). Le esportazioni di prodotti petroliferi sono state pari a 1,794 milioni di tonnellate nello stesso mese.
Tre fonti industriali indicano che l'attacco ucraino ha colpito due banchine del terminal: la 1 e la 1A, utilizzate per petroliere da 40.000 e 140.000 tonnellate di stazza lorda. Due fonti aggiungono che anche la petroliera Arlan, battente bandiera della Sierra Leone, è stata danneggiata.
Il governatore della regione di Krasnodar, Veniamin Kondratyev, ha dichiarato che Novorossiysk è stata l'area più colpita e che oltre 170 persone e 50 mezzi sono stati impiegati per domare gli incendi e assistere la popolazione. I tre membri dell'equipaggio feriti sono ricoverati in ospedale.
Le autorità locali hanno confermato lo spegnimento dell'incendio al deposito del terminal Sheskharis e danni a strutture costiere, senza ulteriori dettagli.
Possibili ulteriori danni militari
L'Ucraina afferma inoltre di aver colpito un sistema di difesa aerea russo S-400 e un deposito missilistico nelle vicinanze, provocando detonazioni e un incendio. Reuters precisa di non poter verificare in modo indipendente tali dichiarazioni.


