Tra radici mantovane, crescita internazionale e innovazione responsabile, Amica Chips racconta un percorso imprenditoriale che mette al centro persone, qualità e sostenibilità. Dalla storia del fondatore ai progetti ESG, il brand di snack Made in Italy guarda ai prossimi 35 anni con formati e packaging responsabili.
Crescita internazionale e metodo manageriale di Amica Chips
Dal sogno di un giovane imprenditore mantovano all’espansione internazionale in oltre 20 Paesi: la traiettoria di Amica Chips nasce nel 1990 a Castiglione delle Stiviere, quando Alfredo Moratti decide di trasformare un’idea di impresa in un progetto industriale radicato sul territorio e aperto ai mercati esteri. In 35 anni, il sito produttivo è cresciuto fino a occupare circa 80.000 metri quadrati e a coinvolgere più di 350 collaboratrici e collaboratori, con un fatturato che supera i 140 milioni di euro e una posizione di riferimento nel mercato degli snack salati. La scelta di entrare nella grande distribuzione all’inizio degli anni ‘90, seguita dalle acquisizioni dei marchi Dorita, Pandal e Mia, ha consentito all’azienda di consolidare la produzione nello stabilimento mantovano e di ampliare in modo costante l’offerta: dalle patatine classiche alle referenze speziate, fino alle linee premium come Eldorada, Señorita Tortilla, Little Ranch, MASALA e AMI’ in packaging a cono. Al centro resta la visione del fondatore, raccontata anche nel volume “Ci vuole simmetria”, scritto dal giornalista Filippo Poletti per Mondadori Electa. Come ricorda lo stesso Moratti, "senza quel sogno probabilmente oggi non sarei qui. E questo è quanto vorrei lasciare alle nuove generazioni, affinché i giovani credano in se stessi, nelle loro capacità e si lancino nelle avventure imprenditoriali in Italia, affrontando le sfide e cogliendo le opportunità che si presenteranno lungo il cammino": un invito a leggere l’imprenditoria italiana come spazio concreto di crescita, a patto di unire disciplina, obiettivi misurabili e attenzione alla reputazione.
Sostenibilità e persone al centro di Amica Chips
Accanto alla crescita industriale, la realtà mantovana ha scelto di legare sviluppo e sostenibilità con un approccio sempre più integrato. Negli ultimi anni il packaging delle patatine è stato riprogettato introducendo confezioni che utilizzano fino al 30% di plastica riciclata, in una logica di economia circolare che riduce gli sprechi e protegge meglio il prodotto lungo la filiera. Lo stabilimento, dotato di impianti fotovoltaici e sistemi avanzati per la filtrazione dei fumi e la depurazione delle acque, gestisce ogni fase del processo – dalla conservazione delle patate alla frittura tra i 160 e i 180 gradi – secondo standard rigorosi di sicurezza alimentare, certificati dagli schemi IFS FOOD e HACCP. La stessa gamma Eldorada, con gusti che spaziano dalla Classica alla Grigliata, dall’olio di oliva al Rosmarino, dal Tartufo alla Salsa BBQ, fino al Limone e basilico e alla versione senza sale aggiunto, è racchiusa nella “Confezione Amica”, studiata per unire riconoscibilità a responsabilità ambientale. Sul fronte interno, l’adozione del software Best People First consente di monitorare il benessere dei team e di costruire politiche di welfare più mirate, mentre il restyling del sito, l’e-commerce e i progetti di engagement sui social media – con particolare attenzione alla Generazione Z – rafforzano il dialogo con i consumatori. In questo equilibrio tra innovazione di processo, cura del lavoro e attenzione agli stili di vita, trova spazio anche la dimensione più conviviale della marca, ben riassunta nel motto "La voglia di festa che le patatine risvegliano in ognuno di noi, ad ogni crunch", che racconta il ruolo degli snack nelle pause, negli aperitivi e nelle serate in compagnia.

