Le compagnie aeree di mezzo mondo si sono trovate a correre contro il tempo per rimediare a un problema software sugli Airbus A320, dopo che un richiamo non programmato e urgente da parte del costruttore europeo ha costretto a terra migliaia di velivoli tra Asia ed Europa, con potenziali ripercussioni anche negli Stati Uniti nel weekend di viaggio più intenso dell’anno.
Il richiamo coinvolge 6.000 aeromobili, più della metà della flotta A320 in circolazione. Si tratta di una delle azioni correttive più ampie nella storia cinquantacinquennale di Airbus, e arriva peraltro a poche settimane dal sorpasso dell’A320 sul Boeing 737 come modello più consegnato al mondo.
Compagnie al lavoro notte e giorno
Airbus ha inviato l’allerta a 350 operatori globali, mentre le autorità aeronautiche hanno imposto la risoluzione del problema prima della ripresa dei voli. Questo intervento rapido ha evitato uno scenario molto più pesante, limitando i ritardi soprattutto in Asia ed Europa.
Secondo l’analista indipendente Brendan Sobie, nonostante lo scossone operativo, il caos temuto non si è verificato: “Non è così drammatico come sembra, ma crea qualche mal di testa nell’immediato”.
Fonti del settore riferiscono inoltre che il produttore sta comunicando alle compagnie che solo una parte degli aerei richiederà interventi hardware; la maggioranza potrà cavarsela con il ripristino del software precedente, tecnicamente semplice ma obbligatorio prima di tornare a volare.
Gli interventi nel mondo
Nel complesso circolano circa 11.300 A320-family, di cui 6.440 del modello principale. Le compagnie hanno iniziato a completare la procedura nel giro di poche ore:
- Wizz Air ha aggiornato tutti i velivoli interessati già nella notte.
- AirAsia punta a finire in 48 ore, con le squadre tecniche operative senza sosta.
- In India, 338 aerei sono coinvolti; IndiGo ha già resettato 160 dei 200 velivoli interessati, Air India 42 su 113.
- A Taiwan, due terzi della flotta A320/A321 risulta affetta dal problema.
- ANA in Giappone ha cancellato 95 voli, coinvolgendo 13.500 passeggeri. Japan Airlines, con flotta quasi totalmente Boeing, non è toccata dal problema.
- HK Express, Asiana, Korean Air e altre compagnie regionali riportano avanzamenti rapidi, con fine lavori prevista entro domenica.
- Negli Stati Uniti, American Airlines—la più grande operatrice di A320 al mondo—ha ridotto a 209 il numero di velivoli da aggiornare, con completamento previsto in giornata. Anche Delta, JetBlue e United sono coinvolte.
- In Europa, Lufthansa ed easyJet hanno confermato l’avvio delle riparazioni.
- In Medio Oriente, Air Arabia sta applicando le misure richieste.
- In Sud America, Avianca ha la situazione più critica: oltre il 70% della sua flotta è coinvolto, tanto da chiudere temporaneamente le vendite di biglietti fino all’8 dicembre.
La causa del problema
Secondo fonti industriali, tutto è partito da un incidente del 30 ottobre su un volo JetBlue da Cancun a Newark, dove un’improvvisa perdita di quota ha ferito diversi passeggeri. Da lì sono scattati gli approfondimenti che hanno portato Airbus a ordinare l’intervento globale.
Un problema sì risolvibile, ma con costi non trascurabili
Pur essendo un fix relativamente semplice, l’azione è arrivata in un momento complicato: la manutenzione nel settore sta già affrontando carenze di personale e ritardi nella disponibilità di pezzi. L’imprevisto non ci voleva.
La rapidità con cui le compagnie stanno intervenendo suggerisce che la maggior parte dei disagi rimarrà circoscritta. Ma per un aereo così diffuso, un richiamo di questa scala lascia il segno—e mette in evidenza quanto il software sia oggi tanto critico quanto la meccanica in aviazione.


