"C'è un'Italia dove chi eredita 1,8 milioni di euro paga appena l'1,7% di tasse [*]. E poi c'è un'Italia dove chi lavora e fa impresa per uno stipendio da 35 mila euro l'anno, ne versa quasi la metà allo Stato. Due numeri, due mondi. E una domanda semplice: dov'è la giustizia?Perché un sistema che tassa il lavoro e l'impresa più della rendita, il merito più del privilegio, non è solo ingiusto. È un freno allo sviluppo! È la fotografia di un Paese che non crede più nel lavoro come ascensore sociale, che premia l'eredità più dell'impegno, e che finge di non vedere l'enorme disuguaglianza che cresce ogni anno di più. Non è un dettaglio tecnico: è una scelta politica.Le tasse non sono mai neutrali: definiscono l'architettura economica di un Paese. E proprio qui emerge l'assurdità del nostro sistema: oggi il prelievo grava in modo sproporzionato sul lavoro produttivo, mentre le rendite improduttive restano quasi intatte.Se continuiamo a tassare il lavoro più del patrimonio accumulato, blocchiamo crescita, investimenti e mobilità sociale. Per questo serve spostare il peso fiscale dalle retribuzioni verso le grandi rendite, liberando finalmente il lavoro da un carico che non è sostenibile.Io credo che un'Italia più giusta debba partire da qui: da una riforma equa delle imposte, che chieda di più a chi ha tanto e liberi finalmente chi lavora da un fardello insostenibile. Perché non possiamo continuare a chiamare “meritocrazia” un Paese dove il privilegio si eredita e la fatica si tassa.Serve una rivoluzione radicale: più equità, più competitività, meno privilegi. Abbassare le tasse sul lavoro, rendendo progressivo il fisco sulle rendite. Ogni nuova entrata deve essere usata per detassare il costo del lavoro alle imprese, con incentivi veri per le assunzioni e stipendi più alti.Solo così i giovani potranno ereditare un Paese in cui restare, e non uno da cui fuggire".

Questo è quanto ha pubblicato oggi sul proprio sito web da parte di Riccardo Magi, Radicale, segretario nazionale e deputato di +Europa. Riccardo Magi ci ha ricordato che Giorgia Meloni difende gli interessi delle rendite milionarie di pochi italiani, mentre aumenta le tasse al resto degli italiani che per "sopravvivere" sono costretti a lavorare, guadagnando pochissimo, fin quasi a 70 anni.

E Meloni pretende di difendere gli interessi degli italiani. E c'è pure chi ci crede!



[*] L'1,7% deriva da un'eredità di 1,8 milioni di euro da un genitore: 1 milione è esente, 800.000 € tassati al 4%. Totale imposta 32.000 €, pari a circa l'1,7% dell'intero valore ereditato.