Mercoledì, l'onorevole Rosato, in una interrogazione alla Camera, ha chiesto al ministro della Difesa Crosetto di render conto come il governo ha intenzione di onorare l'impegno assunto in sede NATO per arrivare a stanziare il 5 per cento del PIL da destinare a spese militari:

Questa è stata la replica di Crosetto:

"Il Ministero della Difesa ha già presentato al Parlamento il documento programmatico pluriennale che illustra i programmi di investimento, le priorità di sviluppo, le linee di modernizzazione dello strumento militare e il quadro di riferimento su cui si basa la pianificazione delle risorse e delle capacità operative della difesa alle dimensioni finanziarie attuali. Come richiamato nella stessa interrogazione, la NATO ha fissato l’obiettivo del 5 per cento del prodotto interno lordo per la difesa. Di questo, l’1,5 dovrebbe riguardare le funzioni di sicurezza più generali, mentre il restante 3,5 dovrebbe essere riferito alla difesa in senso stretto e, quindi, rientra nella competenza diretta del mio dicastero.Il calcolo è semplice: questo traguardo implica un incremento medio tra lo 0,15 e lo 0,20 per cento del PIL l’anno fino al 2035, da conseguire in modo graduale e flessibile, tenendo conto del quadro macroeconomico e della compatibilità di bilancio. Sarà naturalmente il Parlamento, attraverso l’esame delle leggi di bilancio dei prossimi anni, a definire e modulare il percorso anno per anno, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e sicurezza nazionale.Per quanto mi riguarda, ho avuto assicurazioni dal Ministro dell’Economia e delle finanze, l’onorevole Giorgetti, che, una volta usciti dalla procedura del deficit eccessivo, già da quest’anno, già dal prossimo anno, l’incremento dello 0,15 verrà fatto; successivamente, dello 0,15 per il 2027 e dello 0,20 per l’anno successivo, come da documento approvato dalla Camera.In questa prospettiva la programmazione della difesa sarà un processo continuo che si evolverà insieme alle minacce e alle tecnologie. Ma concordo con l’ultima parte del suo intervento non perché ce lo chiede la NATO e non soltanto per l’impegno NATO: perché io penso sia una responsabilità di ogni Governo, del Parlamento e del Ministro della Difesa assicurare la difesa di un Paese indipendentemente dalle richieste esterne. Sarebbe surreale e stupido pensare che noi investiamo in difesa soltanto perché ci siamo presi impegni internazionali. Investiamo in difesa perché un quadro come quello che stiamo vivendo a livello internazionale richiede di essere preparati a qualunque possibile scenario eventuale".

Che cosa ci dice l'intervento di Crosetto alla Camera? Due cose.

La prima è che la manovra di bilancio per il 2025 è pensata esclusivamente per uscire dalla procedura di deficit eccessivo per consentire al governo di poter poi spendere, cioè far debito, per acquistare armi.

La seconda è che stavolta, miracolosamente, un ministro del governo Meloni parla di risorse da spendere in rapporto al PIL! Perché sottolinearlo? Perché, mentre in relazione alle spese militari si usano valori percentuali, invece per la spesa sanitaria si usano valori assoluti. Infatti, quando c'è da parlare di sanità, Meloni e i suoi ministri parlano di miliardi, ed evitano accuratamente di parlare di percentuali.

Il motivo?  È semplice. Il Governo sbandiera aumenti nominali del Fondo Sanitario Nazionale, ma dietro i numeri si nasconde un trucco contabile. In rapporto al PIL, la spesa sanitaria è scesa dal 6,3% del 2022 al 6% nel 2023, e si fermerà al 5,8% nel 2028. Tradotto: meno soldi reali, più malati, più disuguaglianze. Per rendersene conto basta vedere il seguente grafico fornito dalla fondazione GIMBE...

Quindi, quando la signora Meloni, sbraitando come suo solito, pretende di far credere che ha aumentato gli investimenti in sanità, in realtà, sta mentendo. La grande "comunicatrice", come viene definita, è in realtà una grande "truffatrice". E non sta mentendo solo a chi non l'ha votata, ma anche ai suoi elettori. Meloni sta mentendo agli italiani... a tutti gli italiani. E lo sta facendo su un argomento che riguarda la salute e, di conseguenza, la vita degli italiani. 

Chi vota una truffatrice (politica, s'intende... ma sempre truffatrice) dovrebbe capire che anche lui o lei finirà per esserne danneggiato.