Martedì la premier italiana Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner, che si è detto soddisfatto dell'incontro e della politica migratoria italiana.
"Siamo allineati su tutti gli argomenti di cui abbiamo discusso. È stato un ottimo colloquio" ha detto Brunner. Al centro dell'incontro, c'è stato il Patto sulla Migrazione e l'Asilo, che lo stesso commissario europeo ha definito "un'ottima base", aggiungendo però che "non è abbastanza".
"C'è molto da implementare in Europa. Sono molto felice che l'Italia supporti il Patto", ha spiegato il commissario austriaco alla stampa a Palazzo Chigi al termine del colloquio.
"Ma ci sono dei pezzi mancanti, come i rimpatri, e stiamo lavorando su una normativa sui rimpatri che presenterò molto presto, nelle prossime settimane. Stiamo discutendo di questo con i rappresentanti italiani, perché l'Italia è un partner molto importante per noi quando si parla di migrazioni, dell'implementazione del patto e di nuove normative come quella sui rimpatri", ha detto Brunner.
In una intervista al Corriere della sera, interpellato sui numeri dell’immigrazione e sul cambio di atteggiamento da parte dell’Europa negli ultimi tempi, Brunner spiega che “C’è un cambiamento complessivo nella politica migratoria. Durante la crisi siriana l’Europa si è assunta molte responsabilità ma il problema era che non avevamo un sistema funzionante. Non avevamo il controllo. Il cambiamento nella politica migratoria punta a riavere il controllo. C’erano alcuni pezzi mancanti nel Patto, che abbiamo colmato con il regolamento sui rimpatri, il concetto di Paese Terzo Sicuro e la lista europea dei Paesi di origine sicuri”.
Al giornalista che gli chiede se si stia imponendo la linea di Giorgia Meloni, il Commissario risponde che la presidente del Consiglio italiano “ha un approccio molto pragmatico: vuole regole ferme e su questo sono totalmente d’accordo. Dobbiamo essere equi ma anche dobbiamo trovare soluzioni innovative per far funzionare l’intero sistema. Il Consiglio si è spostato su queste posizioni, e anche noi lo abbiamo fatto. Altri Paesi, come la Gran Bretagna, stanno andando nella nostra stessa direzione».
Thank you, @GiorgiaMeloni, for the warm welcome to Chigi Palace. Italy is a key partner for the Commission in managing migration. The implementation of the Pact on Asylum and Migration is a priority for this year – where we can, we will do things faster. We also discussed a… pic.twitter.com/KLZGUXa13m
— Magnus Brunner (@magnusbrunner) February 18, 2025
Nell'ultimo periodo, la premier Meloni ha cercato di ottenere un appoggio da Bruxelles anche per rafforzare la sua posizione nei confronti della magistratura italiana, in uno scontro che si è fatto sempre più acceso con il passare dei mesi.
Per tre volte (ottobre, novembre e gennaio) i togati italiani si sono rifiutati di convalidare i trattenimenti dei migranti trasferiti dall'Italia in Albania [semplicemente applicando la normativa vigente, ndr], obbligando le autorità a riportarli sul territorio nazionale, scatenando le polemiche dell'esecutivo e intensificando le critiche delle opposizioni.
“L’Italia sta dimostrando, con i fatti, di essere un punto di riferimento nella gestione della migrazione, adottando strategie concrete che coniugano fermezza e cooperazione internazionale”, ha commentato l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Ciriani, vice coordinatore per Ecr della Commissione Libe al Parlamento europeo, secondo cui l’Europa deve affrontare l’immigrazione illegale con strumenti nuovi, efficaci e coordinati.
“L’intesa tra Italia e Albania per il trasferimento dei migranti irregolari è la dimostrazione di come il nostro Paese sta dando risposte innovative e realizzabili. L’Europa guarda con attenzione al nostro modello. È necessario un cambio di paradigma, i fondi devono essere investiti in strategie a lungo termine, rafforzando accordi con i paesi terzi per la gestione dei flussi migratori ei rimpatri. L’incontro di oggi tra la presidente Meloni e il Commissario Brunner rappresenta un passaggio fondamentale per rafforzare il coordinamento europeo sui rimpatri”.

