Dal caldo del Texas all'aria rarefatta dell'altopiano messicano: il Mondiale di Formula 1 fa tappa a Città del Messico per uno dei Gran Premi più tecnicamente complessi della stagione. L'Autódromo Hermanos Rodríguez, situato a 2.285 metri sul livello del mare, rappresenta un banco di prova estremo per vetture e piloti, con effetti diretti su aerodinamica, raffreddamento e gestione delle gomme.
Ferrari schiera Antonio Fuoco in FP1
La Scuderia Ferrari si presenta con una novità significativa: nella prima sessione di prove libere (FP1) sarà Antonio Fuoco a prendere il posto di Lewis Hamilton. Il pilota italiano, protagonista nel mondiale Endurance, farà il suo debutto assoluto in un weekend di Formula 1, in ottemperanza al regolamento che obbliga ogni team a far provare almeno due volte l'auto a un pilota con massimo due presenze in gara. Dopo Oliver Bearman nel 2023, è ora il turno di Fuoco, chiamato a misurarsi con uno dei tracciati più insidiosi del calendario.
Il circuito: tra rettilinei e aria sottile
L'altitudine è la vera protagonista del weekend. L'aria rarefatta riduce la resistenza aerodinamica, costringendo le squadre a configurazioni ad alto carico aerodinamico. Allo stesso tempo, il minor afflusso d'aria rende più complicato il raffreddamento del motore e degli impianti frenanti. Il layout del tracciato alterna lunghissimi rettilinei – fondamentali per i sorpassi – a settori lenti e tecnici che mettono in crisi il grip meccanico.
La gestione degli pneumatici sarà cruciale: se da un lato l'asfalto di Città del Messico tende a provocare un degrado contenuto, la quota può invertire le previsioni. Spingere troppo nei primi giri potrebbe portare al surriscaldamento delle gomme, costringendo i team a modificare in corsa la strategia, tradizionalmente impostata su una singola sosta.
Il programma del weekend
Dopo il formato Sprint visto ad Austin, in Messico si torna alla struttura classica su tre giorni:
Venerdì
FP1: ore 12.30 locali (20:30 CEST)
FP2: ore 16.00 locali (24:00 CEST)
Sabato
FP3: ore 11.30 locali (19:30 CEST)
Qualifiche: ore 15.00 locali (23:00 CEST)
Domenica
Gara: 71 giri per un totale di 305,584 km, al via alle 14.00 locali (21:00 CET)
Una gara che può stravolgere le carte
Il Gran Premio di Città del Messico si conferma una tappa ad alto rischio per i favoriti. Le prestazioni dei motori turbo-ibridi, l'efficienza aerodinamica e la capacità dei piloti di adattarsi a condizioni estreme saranno determinanti.
E per la Ferrari? Così Fred Vasseur si immagina la prestazione delle vetture di Maranello:
"Ad Austin, grazie al grande lavoro di squadra e al supporto delle persone in azienda a Maranello, siamo riusciti a portare a termine uno dei weekend più solidi della stagione. È importante mantenere questo alto livello di concentrazione e determinazione per la parte finale dell'anno. Il Messico presenta sfide molto diverse, principalmente a causa dell'altitudine, che influisce su raffreddamento, prestazioni della power unit, aerodinamica e comportamento delle gomme. La chiave sarà trovare il giusto equilibrio tra tutti questi fattori. L'atmosfera in Messico è sempre incredibile, grazie all'energia e all'entusiasmo dei tifosi, che si fanno sentire per tutto il weekend".


