In Italia il primo censimento ufficiale ha registrato 3.625 autovelox, molti meno delle stime diffuse negli ultimi anni. Il nuovo sistema creato dal Ministero stabilisce che solo gli apparecchi censiti possano restare attivi, mentre quelli non inseriti vengono spenti e le relative multe possono essere annullate.
Nonostante questo passo avanti, resta un nodo importante: la questione dell’omologazione. Per essere davvero validi, gli strumenti non devono solo essere approvati ma anche omologati, requisito che oggi manca a parecchi dispositivi. La Cassazione negli ultimi mesi ha già dato ragione a diversi automobilisti proprio su questo punto.
Risultato? Anche con il censimento, l’incertezza rimane. I numeri sono finalmente chiari, ma la validità delle multe continua a dipendere da norme tecniche ancora non risolte. Molti automobilisti potrebbero avere margini per contestare i verbali finché il quadro non sarà completo e definitivo.


