Hong Kong, mercoledì, è stata protagonista di uno dei peggiori incendi degli ultimi trent’anni, che ha devastato torri residenziali ad alta densità abitativa nel distretto settentrionale di Tai Po. Secondo le autorità, almeno 36 persone hanno perso la vita, tra cui un pompiere, mentre altre 279 risultano disperse. Almeno 29 feriti sono stati ricoverati in ospedale, e circa 900 persone hanno trovato rifugio nei centri di emergenza.
Il capo esecutivo di Hong Kong, John Lee, ha dichiarato ai giornalisti nella prima mattinata di giovedì: «La priorità è spegnere l’incendio e salvare i residenti intrappolati. In secondo luogo, assistere i feriti. Poi, ci occuperemo del supporto e della ripresa delle attività. Infine, avvieremo un’indagine approfondita».
Le fiamme e il fumo denso continuavano a avvolgere le torri di 32 piani, mentre squadre di soccorso si affannavano per raggiungere gli appartamenti superiori del complesso residenziale Wang Fuk Court, composto da 2.000 unità distribuite in otto edifici. Il calore intenso ha reso le operazioni particolarmente difficili.
Le cause dell’incendio non sono ancora note. Tuttavia, le fiamme sono state alimentate dalla presenza di reti di protezione verdi e impalcature in bambù utilizzate nei lavori di costruzione, materiale che il governo aveva iniziato a eliminare a partire da marzo per motivi di sicurezza.
Il presidente cinese Xi Jinping, tramite il broadcaster statale CCTV, ha esortato a uno «sforzo totale» per spegnere l’incendio e ridurre al minimo vittime e danni.
Le autorità locali continuano a coordinare le operazioni di soccorso, mentre la città affronta il suo peggior incendio residenziale degli ultimi trent’anni.


