Quattro sconfitte consecutive fuori casa e una valanga di gol subiti sono del tutto ingiustificabili per una squadra campione d'Italia, che ha appena acquistato calciatori per 150 milioni di euro.

A margine della brutta sconfitta per 6-2 contro il PSV, Antonio Conte ha dato la seguente giustificazione: "Siamo stati costretti a mettere dentro 9 giocatori e 9 sono troppi. Tante nuove teste dentro una squadra, ci vuole tempo per la giusta connessione".

Ma è andata proprio così?

Era il 29 maggio 2025, quando arrivava la conferma di Antonio Conte al Napoli, con la proroga contrattuale che portava il suo ingaggio da 6 ad 8 milioni più bonus (Calcio e Finanza).
Più precisamente, come apprendevamo dal Fatto Quotidiano,"De Laurentiis l'ha convinto con le promesse di mercato, De Bruyne e un aumento di ingaggio". 

Infatti, da almeno tre settimane circolava la voce del trasferimento a Napoli di Kevin De Bruyne (Eurosport), che veniva annunciato il 12 giugno 2025, due settimane dopo il rinnovo di Conte.

Dunque, De Bruyne sceglie Napoli sapendo che sarà al centro del progetto di Conte, che a sua volta sa che dovrà inserirlo in una squadra che ha vinto due scudetti con un modulo 4-3-3.
Del resto, proprio in quei giorni arrivava una offerta milionaria per André-Frank Zambo Anguissa dall'Arabia Saudita (Sportmediaset) e, in teoria, si liberava uno slot.

In teoria ... dato che pochi giorni dopo Anguissa rinnovava con il Napoli. Dunque, l'unica casella vuota era quella liberata da Kvaraskelia e c'era da fare spazio a De Bruyne, un "winner" come lui stesso ha tenuto a precisare.

Due le soluzioni 'classiche': gestire De Bruyne nel turn over del 4-3-3 oppure rivoluzionare il modulo adottando un centrocampo a 4 disposto a rombo con due punte davanti (4-4-2).

Per intenderci, con il 4-4-2 la formazione 'titolare' sarebbe stata: Meret, Di Lorenzo, Rahmani, Buongiorno, Olivera, Lobotka, Anguissa, McTominay, De Bruyne, Raspadori e Lukaku. L'alternativa spendibilissima nel turn over restava il modulo 4-3-3 con Politano e Neres al posto di De Bruyne e Raspadori.

Cosa sia accaduto dopo il rinnovo di Anguissa non lo sappiamo, ma è davvero inspiegabile: tra il 18 e il 19 luglio 2025 il Napoli acquista Lorenzo Lucca, come 'vice' di Romelu Lukaku, e Noa Lang, come 'erede' di Kvaraskelia. 

Nulla da eccepire su Lucca, ma stupisce il suo costo, essendo arrivato in prestito oneroso con obbligo di riscatto per un totale 35 milioni più 5 di bonus, che in buona parte si ripercuoteranno sul bilancio e sul mercato 2026, con un ammortamento che inizierà solo nel 2027. 
Quanto a Lang, la spesa è di 25 milioni di euro più altri 2 di bonus e altri circa 3 al PSV con la futura rivendita, ma ... lo spazio per lui proprio non c'è con un centrocampo a 4.
Arrivano anche Sam Beukema, preso per 30 milioni di euro più altri 3 di bonus, e Vanja Milinković-Savić, in prestito oneroso per 15 milioni di euro, con obbligo di riscatto fissato a 6,5 milioni.

Dopo di che inizia il ritiro di Dimaro-Folgarida fino al 27 luglio 2025 e poi quello di Castel di Sangro fino al 14 agosto 2025.

C'era tutto il tempo per chiarirsi le idee sul modulo e sullo stato di forma dei vari titolari over30, cioè De Bruyne, Di Lorenzo e Politano, visto soprattutto che il mercato era finalizzato a fornire il turn over che mancava l'anno prima.

Fatto sta che la direzione presa dalla società alla fine del ritiro era il modulo 4-3-3.

Infatti, poco prima di Ferragosto  viene lasciato andare via Giacomo Raspadori, unica e sola "seconda punta" a disposizione, ma convinto di non avere spazio nel modulo di Conte, che intanto preferiva rinunciare alla seconda punta, piuttosto che a Politano davanti a Di Lorenzo.
Poco dopo Ferragosto arrivava per 18 milioni + 2 di bonus il terzino spagnolo Miguel Rodriguez, come alternativa ad Olivera. Alla fine di agosto venivano trattenuti altri due difensori di fascia, Spinazzola e Mazzocchi.

Infine, a chiusura di mercato, arrivava Eljif Elmas, in prestito oneroso a 2 milioni di euro e un diritto di riscatto fissato a 17 milioni più 500.000 di bonus, e, a seguito del grave infortunio di Lukaku, arrivava anche Rasmus Højlund in prestito oneroso a 6 milioni di euro (pagabili in due rate annuali), con diritto di riscatto fissato a 44 milioni (pagabili in cinque rate annuali).

Il risultato di un mercato simile è disastroso, oggi possiamo dirlo, e non semplicemente perché 9 calciatori siano troppi come dice Antonio Conte.
Anche fossero la metà, il problema è che nello spogliatoio devono convivere ben 4 terzini sinistri e 5 centrocampisti avanzati, con tre ali di cui due non giocano altro che spezzoni e un solo terzino destro per giunta 32enne.

L'ex attaccante del Napoli, Roberto 'Pampa' Sosa, ai microfoni di Tele A nel corso di 'Azzurro Champions', è stato molto chiaro: “Si è rotto qualcosa nello spogliatoio del Napoli. Ma per la stampa Conte ha sempre ragione”.

In effetti, proprio gli addetti dovrebbero ricordare che il modulo 4-1-4-1 non ha mai avuto successo perché con 4 centrocampisti avanzati viene meno la protezione che serve alla difesa per non farsi prendere alla sprovvista.  Cioè quello che abbiamo visto con il Milan, con il Torino e col PSV.

Cosa aspetta Antonio Conte a ritornare ad un po' di normalità, ricostruendo le gerarchie interne dello spogliatoio e in campo, adottando un turn over tra il 4-3-3 (che valorizza Neres e Lang) e un 4-4-2 a rombo (che sarebbe funzionale a De Bruyne)?

Raspadori era indispensabile, De Bruyne non accetta il turn over e la catena di destra si è invecchiata?
Eh beh, ormai è fatta, ammettiamolo ... e andiamo oltre.