La Rai dà il via alla nuova campagna di informazione sulle vaccinazioni antinfluenzali, puntando sul volto popolare di Carlo Conti come testimonial. La presentazione si è svolta a Roma presso il Ministero della Salute, con la partecipazione del ministro Orazio Schillaci, che ha conferito al conduttore il ruolo di ambasciatore della Salute.

Conti ha commentato con ironia il coinvolgimento: “Avendo superato da poco i 60 anni, mi sono sentito leggermente chiamato in causa”. Ha ribadito il senso dell’iniziativa: dare un contributo reale alla protezione dei cittadini più vulnerabili. “Se la mia faccia può servire a far vaccinare soprattutto i fragili, tanto meglio. Io mi sono vaccinato e spero che lo spot sia uno stimolo”.Il ministro Schillaci ha rimarcato la necessità di non abbassare la guardia: la copertura vaccinale per gli over 65 si ferma attorno al 50%, in linea con lo scorso anno e ancora lontana dalle soglie raccomandate. L’arrivo del picco influenzale proprio nel periodo natalizio rende la vaccinazione, anche a dicembre, una scelta di buon senso per ridurre ricoveri e complicanze.

Dall’inizio della sorveglianza stagionale a ottobre, sono già stati registrati circa 2 milioni di casi di infezioni respiratorie acute, con un incremento nell’ultima settimana. Schillaci ha ricordato che la prevenzione “non è uno slogan”, ma un impegno continuo che coinvolge istituzioni, professionisti sanitari, scuole, associazioni e mezzi di informazione. La Rai, in quanto servizio pubblico, viene indicata come partner strategico per diffondere messaggi chiari e tempestivi.

Sul fronte dei numeri, Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione, ha illustrato lo stato delle coperture vaccinali 2025-2026: gli over 65 si attestano al 49,6%, mentre la fascia 60-64 si ferma al 20%. Lo scorso anno sono state somministrate circa 11 milioni di dosi per una copertura complessiva del 19% della popolazione. A fine novembre risultano già somministrati 8 milioni di vaccini, di cui 5 milioni destinati agli over 65, con l’83% delle scorte regionali utilizzate.

Il messaggio è netto: vaccinarsi non è un gesto formale, ma uno strumento concreto per ridurre i casi gravi, proteggere le categorie più esposte e alleggerire la pressione sul sistema sanitario proprio nei mesi in cui l’influenza colpisce più duramente.