Nella riunione settimanale del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza che si è svolta ieri, mercoledì, come riporta il sindaco di Milano Beppe Sala, nessuno ha fatto menzione della volontà di anticipare lo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Così il primo cittadino del capoluogo lombardo è rimasto per primo sorpreso di quanto accaduto questa mattina.
Il ministro dell'Interno, il (post) camerata Piantedosi Matteo, pieno di orgoglio (post) fascista, ha commentato così lo sgombero:
"Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità. Per trent'anni quell'immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell'occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità.Il governo ha una linea chiara: tolleranza zero verso le occupazioni abusive. Dall'inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4.000 immobili, tra alloggi di edilizia residenziale pubblica ed edifici di particolare rilievo. Lo sgombero del Leoncavallo è solo un altro passo di una strategia costante e determinata che porteremo ancora avanti".
Ma che cosa è stato sgombrato? Un edificio, in via Watteau, dove venivano organizzati concerti, iniziative sociali, sportelli legali, attività di solidarietà, gestito senza gerarchie, tramite assemblee. Tra l'altro, gli attuali occupanti sono in trattativa con il comune di Milano per trasferire le attività in un'altra sede, in modo da lasciar libero l'immobile.
"Lo sgombero del Leoncavallo è una ferita profonda per la città di Milano", dichiara Nicola Fratoianni. "Per oltre trent'anni il Leoncavallo ha arricchito la vita sociale della città, mettendosi a disposizione di centinaia di associazioni e di diverse generazioni di artisti e attivisti.E nulla è più carente nelle nostre città degli spazi sociali, culturali e democratici.Ma nonostante questo la destra di governo si impegna a fare di peggio. Cancella spazi di vita, cultura e democrazia per lasciare al loro posto il deserto. Questo sgombero è lo sgombero di chi non tollera la politica come organizzazione dal basso delle persone, perché la concepisce solo come qualcosa calato dall'alto e al servizio della della speculazione e delle lobby.Come Salvini che oggi festeggia ed esulta, ma da giovane nel '94 lo difese da un'altro tentativo di sgombero con un intervento in consiglio comunale. Probabilmente all'epoca Salvini era ancora sensibile ai problemi dei giovani e delle persone comuni, oggi invece ad interessarlo sono solo i profitti delle grandi lobby. Solidarietà al Leoncavallo e a chi con il suo attivismo ha dato vita per decenni ad uno spazio abbandonato".

E che cosa ha detto il Salvini odierno, rispetto a quello di trent'anni fa? Questo...
"Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!"
Sullo sgombero, nonostante tutti gli impegni nazionali e internazionali cui deve tener botta, è intervenuta pure la mini premier, la (post) camerata Meloni Giorgia, con questa dichiarazione né carne né pesce:
"In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole. Il Governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti".
Il motivo di ciò? Lo spiega l'ANPI (tramite il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo e quello di Milano Primo Minelli)... anche se non ce n'è bisogno...
"L'improvviso sgombero del Leoncavallo a Milano è un atto di forza del ministero dell'interno. Il sindaco di Milano non è stato neppure avvertito. La presidente del Consiglio ha dichiarato che 'in uno stato di diritto non possono esservi aree sottratte alla legalità'. Ma dal 2003 è occupato a Roma da CasaPound uno stabile di proprietà del Comune, adibito a sede centrale dall'associazione neofascista, e il ministro Piantedosi non ha mai mosso un dito. L'episodio di Milano conferma perciò la natura autoritaria e faziosa delle scelte di questo governo. Per il Leoncavallo che, come ha detto il sindaco Sala, 'riveste un valore storico e sociale', ci auguriamo che al più presto si trovi una soluzione alternativa. A questo fine l'ANPI di Milano ha già fatto una donazione per la raccolta fondi promossa dalle mamme antifasciste del Leoncavallo, e ha invitato le sezioni a contribuire".
E per finire, chiudiamo con la riflessione "tombale" di Gianni Cuperlo:
"Penso questo. Che sgomberare il 21 agosto un centro sociale aperto da trent'anni dove si fanno cultura, musica, accoglienza, solidarietà, sia sempre indice di qualcosa che non va (tanto più che era in corso un confronto con sindaco e comune per individuare una soluzione in grado di preservare quell'esperienza).Se poi il pomeriggio precedente allo sgombero, nel corso della riunione del Comitato provinciale sull'ordine e la sicurezza pubblica di quanto sarebbe accaduto la mattina dopo non si era fatto cenno, vien da pensare che l'operazione del governo risponda a un classico impulso e strategia della destra.Se poi quello stesso governo tutela e protegge altre occupazioni da parte di Casa Pound, vien la conferma che al governo ci sono i fascisti.E non so perché (o forse lo so) ma sentirli parlare di rispetto della legalità non rassicura: inquieta".


