Una indecente Giorgia Meloni "esibisce" ad Atreju Mahmoud Abbas per dimostrare quanto il suo governo abbia a cuore la causa palestinese
Il presidente dello Stato di Palestina Mahmoud Abbas ha dichiarato che il raggiungimento dell'indipendenza palestinese lungo i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, è l'unico modo per garantire sicurezza e stabilità durature nella regione.
Ha poi sottolineato che uno Stato palestinese pienamente sovrano non rappresenterebbe un peso per la sicurezza di nessuno, ma costituirebbe invece una fonte di stabilità regionale e un partner responsabile nel mantenimento della sicurezza e nella costruzione della pace.
Ha poi ricordato che il popolo palestinese aspira a vivere nella propria patria con libertà e dignità, in uno Stato moderno che sostenga la democrazia, il trasferimento pacifico del potere, il pluralismo, l'uguaglianza e il rifiuto della violenza. Il Presidente Abbas ha osservato che i paesi che riconoscono la Palestina lo fanno come un investimento positivo per un futuro di pace e stabilità.
Il Presidente ha inoltre annunciato che le elezioni parlamentari e presidenziali si terranno entro un anno dalla fine della guerra, sottolineando che l'assenza di uno Stato palestinese indipendente non è solo un'ingiustizia storica nei confronti del popolo palestinese, ma anche una causa fondamentale di instabilità nella regione.
Il presidente Abbas ha chiesto la piena attuazione di una soluzione a due Stati in linea con il diritto internazionale, sottolineando che uno Stato palestinese sovrano accanto a Israele in reciproca sicurezza e pace rappresenta la strada per una stabilità regionale duratura, per poi aggiungere che l'occupazione in corso e le politiche del fatto compiuto non sono sostenibili e che uno Stato palestinese fungerà da partner responsabile nel mantenimento della sicurezza e della pace.
Dove Mahmoud Abbas ha rilasciato tali dichiarazioni?
Alla festa dei Fascisti d'Italia, Atreju, dove la stessa Giorgia Meloni lo ha esibito come trofeo:
"Sono molto contenta che sia qui ad Atreju, la sua presenza dimostra quanto l'Italia sia stata centrale e protagonista nella difficile crisi mediorientale e quanto possa essere ancora centrale e protagonista nel difficile percorso verso la pace con la prospettiva dei due Stati.bE fa giustizia di tante falsità che abbiamo sentito sul governo italiano negli ultimi due anni. C'ho tenuto a tornare stasera su questo palco, che ho già visto qualche volta, per presentare il prossimo ospite - ha detto la premier introducendo Mahmoud Abbas, che poco prima aveva incontrato a Palazzo Chigi -. È una partecipazione alla quale tengo particolarmente, perché la questione di cui ci occupiamo ora è stata una di quelle su cui abbiamo lavorato di piu negli ultimi anni, soprattutto come governo italiano. E sapete quanta energia, difficoltà, lavoro, dibattito e sofferenza ci sono stati attorno alla crisi in Medio Oriente".
Naturalmente, per evitare eventuali critiche provenienti dal Portico d'Ottavia, Meloni, tramite Palazzo Chigi, aveva diffuso in precedenza una nota per far sapere di aver ricevuto Rom Braslavski "giovane israeliano che era stato rapito il 7 ottobre 2023 e che è stato prigioniero per 738 giorni a Gaza".
L'iconsapevole Mahmoud Abbas non si è reso conto di esser stato vittima di un teatrino politico, organizzato da Meloni per far credere che il suo governo abbia a cuore la causa palestinese, ed ha così ringraziato la premier per "quanto ha fatto", ringraziando l'Italia per il suo continuo sostegno agli sforzi di costruzione dello Stato palestinese [!!!], alla formazione della polizia palestinese, agli aiuti umanitari, alla cura dei bambini feriti e alla partecipazione alla forza di monitoraggio europea al valico di Rafah.
Ecco alcuni promemoria che smascherano l'ipocrisia e le menzogne di Giorgia Meloni, una persona senza vergogna...
27 ottobre 2023: l’Italia si astiene all'Assemblea Generale ONU su una risoluzione per un cessate il fuoco immediato nella guerra di Gaza. Anche il 12 dicembre l’Italia si astiene su un testo simile.
Fine gennaio 2024: il ministro degli Esteri Tajani rende pubblica la sospensione dei contributi italiani all’agenzia UNRWA (che fornisce servizi ai rifugiati palestinesi), citando necessità di verifiche sulle propagandistiche accuse di terrorismo da parte dello Stato ebraico.
10 maggio 2024, Assemblea Generale ONU: l’Italia si astiene su una risoluzione che conferisce alla Palestina uno status rafforzato presso l’ONU, invece di votare a favore del riconoscimento o del percorso verso uno Stato palestinese.
5 luglio 2024: la maggioranza di governo alla Camera dei Deputati respinge una proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina.
20 febbraio 2025: la maggioranza di governo al Senato respinge una proposta del M5S per il riconoscimento formale dello Stato di Palestina da parte dell’Italia.
Luglio 2025: Giorgia Meloni ripete pubblicamente che un riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina è “controproducente” se fatto prima che esista uno Stato effettivo — linea ufficiale del governo per non procedere a un riconoscimento immediato.
23 settembre 2025: Meloni annuncia che l’Italia potrebbe riconoscere la Palestina solo con due condizioni: (1) rilascio dei prigionieri israeliani da parte di Hamas e (2) esclusione di Hamas da qualsiasi governo palestinese.
14 ottobre 2025: Meloni afferma che, in seguito a un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, l’Italia potrebbe essere “più vicina” al riconoscimento della Palestina, ma insiste sulla base di condizioni e progressi concreti.
Dicembre 2025: pochi giorni fa, l'Italia si è astenuta nella votazione con cui l'Assemblea ONU ha deliberato di continuare a finanziare per i prossimi tre anni l'UNRWA.
In pratica l’Italia di Meloni non ha mai fatto nulla di concreto per favorire la nascita di uno Stato palestinese ed è così favorevole alla causa palestinese che un ministro del suo sgangheratissimo governo, Giuseppe Valditara, ha annunciato ispezioni negli istituti che hanno organizzato incontri con la Relatrice speciale dell'Onu per i territori occupati, Francesca Albanese.
Quale sarebbe la ragione per cui l'incontro con una figura istituzionale deve dare origine a un'ispezione del ministero? Perché Albanese dice cose che al ministro Valditara e al governo non piacciono?
Ma il governo Meloni, secondo le parole della premier, non doveva essere a favore della causa palestinese?