Il Cremlino ha dichiarato mercoledì che Vladimir Putin ha accettato alcuni punti delle proposte statunitensi per porre fine alla guerra in Ucraina, respingendone altri. Nonostante l'impasse, Mosca sostiene di essere pronta a incontrare i negoziatori americani tutte le volte necessarie per tentare di chiudere un accordo.

Il portavoce Dmitry Peskov ha commentato dopo un lungo incontro a Mosca tra Putin, l'inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente, Jared Kushner. Il confronto, durato cinque ore circa, si è protratto fino alle prime ore di mercoledì. Un consigliere del Cremlino ha ammesso senza giri di parole che “non sono ancora stati trovati compromessi”.

La questione nasce da un set di 28 bozze di proposte statunitensi trapelate a novembre. Il documento aveva fatto scattare l'allarme tra funzionari ucraini ed europei, convinti che quelle concessioni rispondessero troppo agli interessi russi. In risposta, vari Paesi europei hanno elaborato una contro-proposta. Durante i colloqui di Ginevra, Stati Uniti e Ucraina hanno affermato di aver costruito un “quadro di pace aggiornato e perfezionato”.

Putin, martedì, ha accusato le potenze europee di voler sabotare i negoziati, definendo alcune delle loro idee “assolutamente inaccettabili per la Russia”.

Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del Cremlino, ha spiegato dopo l'incontro con Witkoff che Mosca aveva ricevuto una lista di 27 punti, seguita da altri quattro documenti integrativi. Tutti sono stati discussi nel corso dei colloqui. La settimana precedente Putin aveva già detto che Stati Uniti e Ucraina avevano suddiviso la proposta iniziale in quattro blocchi, ma i contenuti restano segreti.

Al momento la situazione è ferma: nessun accordo, nessun compromesso concreto, e un clima che non lascia prevedere una soluzione rapida. Tuttavia Mosca sostiene di voler continuare a trattare. Resta da vedere per quanto e con quali reali margini di manovra.