Politica

Politiche, Amministrative, Europee: a vincere le elezioni è sempre l’astensionismo!

A noi che non viviamo di politica, ma che ne subiamo quotidianamente le infauste vicissitudini, vivendole sulla nostra pelle, poco importa chi vinca o chi perda le elezioni, siano esse politiche, amministrative o europee, anche perchè a vincerle è sempre l'astensionismo. Senza voler cedere al qualunquismo, la ragione della sconfitta della politica, dei partiti e dei politici, è che alla resa dei fatti sono tutti uguali: la destra vale quanto la sinistra e il centro, e i loro proclami elettorali svaniscono come neve al sole non appena le urne si chiudono.

Ciò che invece cattura la nostra attenzione è un partito che cresce inesorabilmente: quello dell’astensionismo. Nella recente tornata elettorale, circa il 60% degli aventi diritto ha deciso di non recarsi alle urne. Numeri clamorosi, che in Veneto si traducono in un crollo di 17 punti percentuali dei votanti, fermandosi al 44,20%, mentre in Campania e Puglia l’affluenza si attesta poco sopra il 42%, con cali di oltre dieci punti rispetto alla precedente consultazione.

Dati che parlano chiaro: una distanza siderale tra la politica e i cittadini.

Il 60% degli italiani non crede più alle promesse dei partiti. E non senza ragione. In campagna elettorale tutti promettono servizi più efficienti, sanità che funziona, stipendi e pensioni adeguati al costo della vita, sicurezza e tutela del territorio, ecc, ecc. Ma poi, una volta conquistate le poltrone, la loro azione si traduce in più tasse, bollette più care, liste d'attesa interminabili per una Tac, meno salario e anni in più di lavoro prima di poter andare in pensione e per giunta con un assegno da quattro soldi!

Questo distacco non è solo numerico: è culturale, sociale, e drammaticamente concreto. Lo Stato, la politica, i partiti e le istituzioni ritroveranno la perduta credibilità solo quando sapranno affrontare e risolvere i problemi reali degli italiani. Occorrono risposte concrete: stipendi e pensioni al passo con il costo della vita, età pensionabile non superiore ai 65 anni, un fisco più giusto che combatta evasori ed elusori, più sicurezza nelle case e nelle strade, liste d’attesa ridotte negli ospedali, meno burocrazia, trasporti e servizi pubblici efficienti, maggiore cura e tutela del territorio.

Finché la politica non cambierà direzione e continuerà a fissare il dito invece della luna, il partito dell’astensionismo continuerà a crescere. Non si tratta di destra, sinistra o centro: è una questione di responsabilità, credibilità, concretezza e capacità di progettare. Finché queste mancheranno, milioni di cittadini continueranno a voltare le spalle alle urne, esprimendo con il loro silenzio un giudizio chiaro: la politica non ci rappresenta più, e alla fine saranno solo i politici a votare per sé stessi.

Autore Gregorio Scribano
Categoria Politica
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