Il ministro Tommaso Foti : "Con riprogrammazione coesione, indirizzato 2,6 miliardi di euro verso priorità strategiche"
Esaminata oggi da parte della Cabina di regia per la coesione, presieduta dal Ministro Foti, la riprogrammazione dei programmi europei 2021-2027 che consente di indirizzare - sulla base delle intenzioni di revisione comunicate ad oggi dalle Amministrazioni interessate - circa 2,6 miliardi di euro di risorse, in sola quota UE e a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento nazionale, dei programmi nazionali e regionali verso nuove priorità strategiche previste dal Regolamento (UE) 2025/1914 e dal Regolamento dal (UE) 2025/1913.
“Si tratta - ha evidenziato il Ministro Foti - di nuove priorità strategiche rilevanti per l’attuale contesto economico e sociale europeo e nazionale, che contribuiranno a: facilitare l’accesso ad alloggi sostenibili e a prezzi accessibili per circa 887 milioni di euro; favorire l’accesso all’acqua e alla resilienza idrica per circa 729 milioni di euro; promuovere la transizione energetica per circa 278 milioni di euro; rafforzare l’iniziativa della piattaforma STEP per circa 204 milioni di euro; potenziare le capacità di difesa e sicurezza e le infrastrutture a duplice uso per circa 196 milioni di euro e rafforzare la preparazione civile per circa 12 milioni di euro. Inoltre, circa 361 milioni di euro saranno indirizzati verso priorità del FSE Plus, per attività di formazione e sostegno all’occupazione legate alle iniziative della piattaforma STEP, alla decarbonizzazione ed alla preparazione civile”.
“Queste nuove direttrici strategiche - sottolinea il Ministro Foti - costituiscono un’opportunità preziosa per l’Italia, sia per adeguare i programmi al nuovo e mutato contesto socio-economico, coerentemente con nuove priorità del Governo, sia per accelerare l’attuazione delle politiche di coesione. Difatti, l’allineamento dei programmi verso queste nuove priorità strategiche è incentivato attraverso il riconoscimento di importanti flessibilità nell’utilizzo dei fondi, come il versamento di prefinanziamenti aggiuntivi e la proroga di un anno (al 2030) del periodo di ammissibilità della spesa”.
Concludendo l’intervento, il Ministro Foti ha ricordato ai Ministri e ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessati l’esigenza di assicurare una costante vigilanza sull’utilizzo efficiente ed efficace dei Fondi europei della politica di coesione, assicurando l’integrale assorbimento delle risorse, anche in vista dei prossimi target di spesa da certificare alla Commissione europea. Foti una settimana in un intervista al giornale online Affaritaliani,it aveva ribadito la contrarietà del governo alla possibilità di accorpare i fondi in un unico fondo. "Un eventuale fondo unico europeo finirebbe per penalizzare l’Italia sia sul versante della Coesione sia su quello della PAC, con il grave rischio di ridurre la capacità di sostenere in modo mirato le regioni più fragili, gli agricoltori e le aree rurali." Mentre a proposito della manovra aveva fatto riferimento al rifinanziamento della Zes unica, una misura che sta dimostrandosi un volano per la crescita del sud “Per il credito d’imposta relativo alla Zona economica speciale abbiamo previsto 2,3 miliardi per il 2026, in aumento rispetto alla dotazione dei 2025, più risorse a scalare pari a un miliardo per il 2027 e a 750 milioni per l’anno successivo. Vorrei altresì ricordare – aveva detto Foti– che nella manovra di Bilancio sono state previste anche risorse per ognuna delle prossime tre annualità in favore delle Zls, le Zone logistiche semplificate al servizio di porti e retroporti nelle regioni del Nord, con l’obiettivo di attrarre investimenti soprattutto, ma non solo, in termini di logistica. Tra Zes e Zls parliamo complessivamente di 4,3 miliardi, 2,3 miliardi dei quali sono finanziati con i Fondi Fsc 2021-27 affidati in gestione al mio ministero”.