Binari da rifare, nuove linee in cantiere e vecchi ostacoli da superare: il tram torna protagonista della mobilità romana.

Negli ultimi anni, Roma ha riscoperto il valore dei tram. Non solo come mezzo di trasporto affascinante e sostenibile, ma come vera colonna portante di una mobilità più moderna ed efficiente. Dopo decenni di marginalità e manutenzione ridotta all’osso, la rete tramviaria sta vivendo una nuova stagione, fatta di cantieri, progetti ambiziosi e sfide da affrontare.

Il ritorno del tram è una risposta concreta al traffico soffocante, all’inquinamento atmosferico e alla crescente esigenza di muoversi in città con mezzi pubblici affidabili. Ma la strada è lunga e piena di ostacoli: ritardi, scoperte archeologiche, sottoservizi imprevisti e fondi ancora da integrare. Eppure, il segnale è chiaro: Roma vuole investire sui binari.

I progetti in corso: Togliatti, Tiburtina e Termini-Tor Vergata
A fare il punto sulla situazione è stato l’assessore alla Mobilità Eugenio Patané, con un video informativo pubblicato online. Accanto a lui, anche la commissaria straordinaria ai trasporti di Roma Capitale ha tracciato un aggiornamento ufficiale.

Tra le nuove tramvie in programma, la linea Togliatti è quella più avanti nei lavori. Il cantiere è partito, ma ha subito diversi rallentamenti per via di scavi complicati: sono emersi cavi, tubazioni e perfino un tratto di acquedotto non segnalato, che interferisce con la posa dei binari. Una situazione che ha spinto il Campidoglio a chiedere al Ministero delle Infrastrutture oltre 12 milioni di euro aggiuntivi.
Nonostante tutto, la linea dovrebbe essere completata entro aprile 2026, con apertura al pubblico nell’agosto successivo. Un’opera che sarà accompagnata dalla costruzione di un nuovo deposito in via Gino Severini, destinato ai nuovi tram Urbos finanziati dal PNRR.

Per la tramvia Verano-Tiburtina, invece, il contratto è stato firmato solo il 1° agosto. Dopo la consegna delle aree a luglio, inizieranno nei prossimi mesi le operazioni di bonifica da eventuali ordigni bellici e gli immancabili scavi archeologici. Il vero cantiere partirà a settembre 2025, con entrata in funzione prevista per l’inizio del 2027. Una linea importante, che collegherà due snodi ferroviari fondamentali.

Il progetto più complesso resta però quello della Termini–Tor Vergata (TTV). I costi sono lievitati di oltre l’80% rispetto al preventivo iniziale, costringendo i tecnici a ripensare l’intero piano. Si è deciso di scorporare temporaneamente il deposito di Centocelle Est, per snellire la procedura e rispettare le scadenze del PNRR. Dopo l’approvazione del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), si potrà bandire la gara d’appalto. I primi lavori preliminari (come la demolizione dell’attuale ferrovia Roma–Giardinetti) sono previsti per gennaio 2026, con apertura della linea ipotizzata per settembre 2029.

Il ritorno del tram 8 e i lavori d’autunno
Se i nuovi progetti guardano al futuro, la manutenzione ordinaria si gioca nel presente. Un esempio virtuoso è arrivato con il tram 8, sospeso dal 28 giugno dopo un incidente a piazza San Giovanni di Dio. In controtendenza con le abitudini romane, il servizio è stato ripristinato in anticipo rispetto al previsto, riattivato già il 1° agosto dopo i controlli di sicurezza effettuati da ANSFISA.

Ma l’autunno si preannuncia impegnativo per l’intera rete: ottobre e novembre saranno mesi di cantieri, rallentamenti e inevitabili disagi. L’arrivo dei nuovi convogli CAF richiede infatti binari perfettamente efficienti. Ecco perché saranno avviati tre interventi straordinari su tratti cruciali:

Progetto Celio: rinnovamento dei binari con un innovativo sistema "a prato", più silenzioso e integrato nel paesaggio urbano.

Progetto Ostiense: ripristino di 400 metri dell’anello tramviario oggi inutilizzabile. Un passo importante anche per l’ambizioso progetto Archeotram.

Progetto Galeno: sostituzione di scambi e incroci fondamentali nello snodo della zona Nomentana-Tiburtina.

Tutti interventi strategici per accogliere i nuovi tram e rendere il servizio più sicuro, affidabile e moderno.

Una rete da ricostruire (quasi) da zero
Negli ultimi 4 anni, Roma ha rinnovato 24 km di binari su 65: quasi un terzo della rete esistente. Ma è solo l’inizio. Entro il 2028, si prevede il rifacimento di altri 15 km, insieme all’ammodernamento di quattro sottostazioni elettriche, la sostituzione di oltre 200 pali e il rifacimento dei cavidotti sotterranei.

Investimenti importanti, che raccontano la volontà politica di rilanciare il tram come mezzo del futuro. E la direzione è quella giusta: il tram consuma poco, è elettrico, non inquina e si adatta bene alla rete urbana. Ma per farlo funzionare servono continuità, trasparenza e una macchina amministrativa capace di superare gli ostacoli tecnici e burocratici.

Roma ha davanti un’occasione storica per ricucire il proprio tessuto urbano con una rete tramviaria degna di una capitale europea.

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