C'è ancora chi pensa che i telefonisti dell'epoca "Mario" è "Americano" siano stati interpretati da personaggi diversi, mentre è assodato - senza alcun dubbio - che la voce di questi telefonisti è riconducibile solo a Marco accetti.
Lo stesso PM. Dott. Giancarlo Capaldo, audito in Commissione Bicamerale d'inchiesta, sottolinea come Accetti non è affatto mitomane, e di come lui avesse interpretato i telefonisti denominati "Mario" e "Americano".
Leggere su alcuni gruppi Facebook che la commissione si sta allontanando dalla pista parentale, oltre ad essere di grande sollievo per le indagini, è fonte di grande lucidità perché riporta l'attenzione ai veri protagonisti della sparizione di Emanuela Orlandi: Accetti, il primo della lista.
La stessa pista londinese ha poco significato se dobbiamo considerare un silenzio di oltre 42 anni ma non solo, è stata ampiamente depennata dalla stessa Commissione in quanto gli indizi e le prove rimangono altamente insignificanti.
Le prove fatte ritrovare da Accetti
Marco Accetti, nel corso delle sue confessioni e apparizioni pubbliche, ha contribuito al ritrovamento di elementi che solo chi era coinvolto poteva conoscere. Ecco l’elenco delle principali prove fatte rinvenire:
Un flauto – simile a quello suonato da Emanuela, fatto trovare in un luogo indicato da Accetti stesso.
Nella prima chiamata a casa Orlandi l'americano fa ascoltare attraverso la Cornett la voce di Emanuela consapevole che quella registrazione non era di pertinenza della famiglia Orlandi
Un foglietto manoscritto con numeri e parole codificate, compatibili con il diario di Emanuela e contenente riferimenti al nome "Federica", ancora oggi non decifrati del tutto.
Queste non sono semplici suggestioni. Sono reperti materiali che la magistratura non ha mai potuto pienamente spiegare o smentire.
La pista Garramon: lo schema ricorrente
Marco Accetti è anche l’unico condannato per la morte del piccolo Josè Garramon, travolto nel 1983 da un furgone guidato da lui. La sentenza parla di omicidio colposo con omissione di soccorso, ma le modalità dell’impatto e la dinamica dei fatti hanno fatto ipotizzare ad alcuni osservatori una messinscena o un sacrificio rituale, come parte di un progetto di terrore e controllo.
Motivi per ascoltarlo in Commissione
È ancora vivo e disponibile: Accetti ha più volte richiesto di essere ascoltato, anche pubblicamente.
Detiene conoscenze logistiche e simboliche dei sequestri Orlandi e Gregori, che nessun altro ha mai dimostrato di possedere.
Ha lasciato tracce concrete che si sono rivelate vere o non smentibili.
Il suo coinvolgimento in ambiti esoterici, religiosi e deviati dello Stato è stato ipotizzato anche in connessione al caso Mitrokhin e ai documenti delle Commissioni parlamentari d’inchiesta.
Rappresenta una delle poche piste non esaurite, perché mai veramente indagata fino in fondo.


