Il 6 dicembre 2025, il Mef produce il Bollettino delle entrate tributarie gennaio – ottobre 2025 ed il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente della 5ª Commissione Bilancio, così celebra gli incassi da contrasto all’evasione fiscale: “I dati diffusi sul fronte fiscale confermano in modo inequivocabile che la strategia adottata dal Governo Meloni stia producendo risultati concreti e misurabili. Nei primi dieci mesi del 2025 lo Stato ha recuperato quasi 13 miliardi di euro, grazie a un approccio nuovo che mette al centro il dialogo con il contribuente onesto e l’uso intelligente delle tecnologie e degli algoritmi. Un cambio di passo reale, non propagandistico.

Ancora una volta, dunque, viene smentita la narrazione della sinistra, secondo la quale questo Governo sarebbe indulgente verso l’evasione. La realtà è opposta: la lotta all’illegalità fiscale è più efficace proprio perché non più costruita su un sistema accusatorio e burocratizzato, che negli anni ha colpito chi già rispettava le regole senza riuscire a intercettare i veri evasori. Oggi il fisco dialoga con i cittadini e le imprese corrette, mentre concentra gli strumenti più avanzati per individuare chi evade davvero. È un modello moderno, meritocratico e rispettoso, che libera energie produttive e allo stesso tempo rafforza lo Stato. Il Governo Meloni dimostra ancora una volta di non aver bisogno di slogan né di toni roboanti: preferisce far parlare i risultati. E i risultati, oggi, dicono che l’Italia sta recuperando più risorse, con maggiore equità e con una macchina fiscale finalmente più efficiente”.

I media fanno l’eco. Il recupero fiscale registra un incremento significativo nel 2025, con un impatto concreto sulle casse dello Stato italiano. Le quantità di somme ricuperate tramite attività di accertamento e controllo mostrano progressi mai registrati in passato. L’impegno delle autorità fiscali viene sostenuto da strumenti di analisi avanzata – compliance e rafforzando l’integrazione fra tecnologia e normativa tributaria. Questa crescita si inserisce in un contesto di riforme strutturali e innovazioni digitali, che hanno favorito non solo il controllo degli obblighi fiscali, ma anche la prevenzione delle frodi e la riduzione del tax gap. Le performance positive riscontrate tra gennaio e ottobre si riflettono in oltre un miliardo di euro aggiuntivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’evoluzione nei sistemi di controllo e l’efficacia delle innovazioni adottate testimoniano l’attenzione della PA nella creazione di un ecosistema fiscale più affidabile e trasparente.

Il prestigioso quotidiano economico il Sole24h così riassume: “Nel periodo gennaio-ottobre 2025 il gettito derivante dall’attività di accertamento e controllo si è attestato a 12.824 milioni (+1.125 milioni, pari a +9,6%) di cui: 6.561 milioni di euro (+998 milioni di euro, pari a +17,9%) sono affluiti dalle imposte dirette e 6.263 milioni di euro (+127 milioni di euro, pari a +2,1%) dalle imposte indirette (i costi: 8 euro di spesa ogni 100 recuperati). Il budget - il target di recupero di Agenzia delle entrate riscossione (Ader) fissa gli obiettivi di recupero: 14,8 mdi per il 2026, 14,4 per il 2027 e 12,3 per il 2028 (41,5 mdi). 

Nessuno ricorda i recenti numeri della ruberia all’erario che appiccicano all’impianto di contrasto all’evasione fiscale dei Direttori delle entrate l’etichetta “sgangherato”. Il 18 settembre 2025, la Commissione per l’analisi del Magazzino fiscale inventaria al 31 gennaio 2025 un magazzino di 1.272,9 miliardi di crediti non riscossi risalenti al periodo 2000-2024 e segnala che 537,75 miliardi, non sono più riscuotibili. Il 17 ottobre, in contemporanea che il varo della Manovra 2026 (modesta perché mancano soldi), l’Istat segnala, con il Rapporto sull’economia non osservata nei conti pubblici, che la ruberia all’erario ammonta nel 2023 ad oltre 100 miliardi all’anno (Pil free tax stimato al 10,2% del Pil ufficiale tradotto in mancato gettito) e avverte nel glossario che la stima è riduttiva perché, ad esempio, non rientrano nelle stime le grandi imprese e le imprese che presentano condizioni di non trattabilità-di esclusione. Il 30 ottobre, la Commissione che compila il “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione” produce la stima ufficiale della ruberia all’erario in un centinaio di miliardi nel 2022 (ma il primo Rapporto tax gap presentato il 30.9.2014 dal Ministro dell’economia Padoan ha ufficializzato una stima dell’evasione fiscale effettiva ben superiore).

Nessuno legge i recenti bollettini giornalieri di caccia della Gdf che confermano l’etichetta di “impianto sgangherato”. Il 3 dicembre 2025, la Gdf della Valle d'Aosta scopre 3 milioni di false fatture nel periodo 2023-2024 applicando “complesse e articolate indagini di polizia giudiziaria condotte, anche mediante intercettazioni telefoniche, ambientali, video e telematiche” (erano sfuggite all’applicativo fiore all’occhiello e-fattura). In data 1 dicembre, la Gdf di Gela scopre (ancora!) 74 soggetti che hanno indebitamento percepito 400mila euro come "Reddito di Cittadinanza" (al controllo preventivo erano sfuggiti extracomunitari privi del requisito di permanenza quinquennale, cittadini proprietari di veicoli di grossa cilindrata e soggetti con precedenti penali, anche in materia di criminalità organizzata). Il 29 ottobre, in contemporanea all’audizione in cui il Direttore delle entrate Carbone vanta 7,8 miliardi di crediti inesistenti per bonus edilizi nel periodo 2021-2025 intercettati dai controlli preventivi, la Gdf di Como scopre una frode da 28 milioni per Superbonus 110% di una società edile di Lomazzo “su segnalazione di un committente, che dal controllo del proprio cassetto fiscale aveva rilevato il trasferimento di un credito d’imposta nonostante la mancata esecuzione di lavori edili” (evidentemente l’operazione era sfuggita ai controlli preventivi).

E se l’impianto di contrasto all’evasione fiscale (che non la contrasta) è un successo, non merita di essere messo in discussione. Diventa quindi irrilevante che l’impianto di contrasto di contrasto all’evasione fiscale che la contrasta esista, sia utilizzato dall’Uif e sia disponibile (ma snobbato) per supportare l’esercizio del controllo fiscale (l’Uif nel Quaderno dell’antiriciclaggio n.20 del febbraio 2023 scrive: “la legge 5 luglio 1991, n. 197, ha introdotto nell’ordinamento italiano il primo sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio basato sulla collaborazione attiva degli intermediari bancari e finanziari”). Vuoi vedere che hanno ragione i Trump-Vance a sbeffeggiare i creduloni contribuenti della “democrazia all’occidentale” in versione italica?