Continua a fare notizia in Spagna la vicenda di padre Custodio Ballester finito sotto processo a Malaga per crimine d'odio.
La vicenda aveva avuto inizio a seguito di un articolo da lui pubblicato il 28 dicembre 2016 dal titolo "L'impossibile dialogo con l'Islam", in cui il sacerdote criticava la lettera pastorale dell'arcivescovo di Barcellona, ​​il cardinale Juan José Omella, che chiedeva un "dialogo necessario con l'Islam ".

Padre Ballester scriveva: "Una cosa è non disprezzare le persone per ciò che credono e pensano e non perseguitarle per questo, e un'altra è mettere la nostra fede in letargo affinché non si scontri con il dogma e l'ideologia progressista che ha dichiarato guerra alla nostra fede. Con il gravissimo inconveniente di aver dichiarato guerra anche alle persone".
E aggiungeva: "Nei paesi in cui i musulmani detengono il potere, i cristiani vengono brutalmente perseguitati e assassinati. Di quale dialogo stiamo parlando? E il culmine è che, con il pretesto del dialogo, oltre a mettere a tacere "prudentemente" la nostra fede, dovremmo anche inchinarci alla loro". 

Poco tempo dopo,  nell'aprile 2017, padre Custodio partecipava al programma radiofonico "La ratonera" di Alerta Digital, rilasciando diverse dichiarazioni.
Ad esempio che "l'Islam radicale intende distruggere l'Europa e quindi annientare l'Occidente."
Oppure che "in questo ambiente islamista, non tutti siano capaci di commettere atti violenti, ma che purtroppo sono considerati santi coloro che si immolano e portano con sé coloro che considerano infedeli".

Andò a finire che il sacerdote venne denunciato dalla associazione 'Musulmani contro l'islamofobia' per crimine d'odio, per il quale pubblico ministero María Teresa Verdugo chiese una condanna a tre anni di carcere per odio razziale.

La reazione di padre Custodio fu quella di rincarare la dose: nella sua intervista per Aci Prensa/InfoCatólica dell'agosto 2021 dichiarava che "questa è la prova che 'Musulmani contro l'Islamofobia' è una maschera per il radicalismo più dilagante, che esalta i "benefici" del jihadismo talebano e aborrisce l'Occidente che rifiuta di essere islamizzato."

Anzi, aveva aggiunto che "l'atteggiamento dei cosiddetti procuratori dell'odio in Spagna, che difendono i terroristi radicali contro i preti cattolici, è vergognoso.  È il doppio standard che hanno sempre usato: pene detentive e multe per gli islamofobi intolleranti, secondo loro, e l'assoluzione o l'archiviazione dei procedimenti per reati contro il cristianesimo."

Se le frasi sono inequivocabili, cosa dire del doppio standard anticristiano nella cattolicissima Spagna?

A sentire padre Custodio Ballenter sembrerebbe che esista e sia un male diffuso, ma quel che è certo è altro.
I fatti sono del 2016-17,  ma la procura ha atteso tre anni per avviare il procedimento nel 2020 e solo dopo altri cinque anni la denuncia è arrivata all'udienza in tribunale, tenutasi il 23 settembre 2025 scorso, dopo di che il procedimento è stato sospeso.

Con tempistiche simili è difficile credere che ci sia una forma di persecuzione. Anzi, il dilungarsi della vicenda non fa altro che dare maggiore audience alle idee espresse da Padre Custodio.

Intanto, sempre a proposito di crimini d'odio in Spagna, c'è da registrare che sarebbe stato appiccato intenzionalmente l'incendio del 12 luglio scorso, che ha semidistrutto la nuova moschea di Piera, un sobborgo di Barcellona, secondo quanto riferito dalla ministra dell'Interno, Núria Parlon, sulla base delle indagini condotte dalla Commissione generale per l'informazione dei Mossos d'Esquadra.