“Basta amichettismo!”, tuonava Meloni ai tempi in cui il potere era saldamente in mano agli avversari. Una crociata morale contro le poltrone regalate, i finanziamenti opachi, le fondazioni che magicamente fiorivano a suon di soldi pubblici. Poi, una volta arrivata a Palazzo Chigi, l'illuminazione: l'amichettismo è immorale solo quando non riguarda i propri amici.

Ed eccoci al nuovo episodio della saga “Non ne scordiamo uno”: Enrico Michetti. Sì, proprio lui, l'ex candidato sindaco di Roma che non è riuscito a vincere contro Gualtieri, ma che Meloni difese a spada tratta come se fosse un profeta incompreso. E ora, puntuale come la tredicesima, arriva il premio di consolazione: 3 milioni di euro stanziati nella bozza della Legge di Bilancio 2025 destinati alla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, presieduta—ma guarda un po'—da Michetti.

La proposta porta la firma del senatore Antonio De Poli (UDC) e suona così: 1 milione l'anno per tre anni, per misteriose “digitalizzazioni e semplificazioni”. Tradotto: soldi pubblici consegnati con un'etichetta generica che sa più di cortesia istituzionale che di necessità nazionale.

Intanto, mentre la Premier dispensa milioni come fossero noccioline, agli italiani con reddito inferiore ai 28.000 euro toccano 3 euro al mese di sconto Irpef. Non una misura, non un aiuto: un'elemosina calcolata al centesimo. Tre euro. Il prezzo di un caffè e mezzo, oppure di un cornetto—ma solo se il barista ha pietà.

Insomma, l'Italia reale stringe la cinghia, e l'Italia degli amici incassa. Meloni lo aveva promesso: fine del sistema delle camarille. Il dettaglio che aveva omesso era che la pulizia avrebbe riguardato solo le reti clientelari altrui, non quelle di casa sua.

Perché a quanto pare non conta il merito, la trasparenza o la necessità pubblica. Conta la fedeltà. Conta l'allineamento. Conta il fatto che tu, almeno una volta, abbia sorretto uno striscione, una candidatura... E allora sì, i milioni arrivano. Digitalizzati, semplificati e impacchettati.

E il cittadino? Si consoli: avrà tre euro in più al mese per sentirsi meno preso in giro.


Il commento di Nicola Fratoianni: "Questo è letteralmente un Paese fondato sull'amichettismo. Ne abbiamo appena avuto l'ultima dimostrazione nella legge di Bilancio, dove la solita manina - questa volta dell'Udc De Poli - con un emendamento ad personam ha letteralmente regalato 3 milioni di euro a una fondazione privata: la Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, presieduta, indovinate un po', da Enrico Michetti, ex candidato di Giorgia Meloni a Roma. Lo riporta il quotidiano “Domani”.E parliamo di una realtà che già incassa 90 mila euro l'anno dalla Camera. Adesso altri 3 milioni, fino al 2028, in nome di generiche “digitalizzazioni” e “semplificazioni”. Altro che governo del “merito” e dell'interesse nazionale: a chi prende meno di 28.000 € l'anno arrivano 3 euro al mese di sconto Irpef (sì, più o meno un caffè e un cornetto), mentre agli amici si stanziano 3 milioni.Mi auguro che questo emendamento-vergogna venga cancellato immediatamente.
Com'era che diceva la Presidente del Consiglio Meloni? “Il tempo dell'amichettismo è finito!”
A noi, gentile Presidente, non sembra mai stato forte e in salute come oggi".