"È molto grave che, di fronte a un episodio di violenza contro una redazione giornalistica, qualcuno arrivi a suggerire che la responsabilità sia – anche solo in parte – della stampa stessa.La violenza non si giustifica.
Non si minimizza.
Non si capovolge.Chiunque cerchi di riscrivere la realtà per attenuare la gravità di quanto accaduto compie un errore pericoloso.
La libertà di stampa è un pilastro della nostra democrazia e va difesa sempre, senza ambiguità".
Questo è quanto ha dichiarato la (post) camerata Giorgia Meloni riferendosi, senza citarla, a quanto detto da Francesca Albanese in relazione all'assalto di ieri al quotidiano La Stampa da parte di alcuni facinorosi, che lo hanno giustificato a supporto del popolo palestinese.
Activist Greta Thunberg and the UN’s Francesca Albanese joined hundreds of Palestine solidarity protesters in Genoa on Friday, as nationwide strikes took place across Italy over PM Giorgia Meloni’s proposed military spending and support for Israel. pic.twitter.com/2mN3YBldL0
— Al Jazeera English (@AJEnglish) November 29, 2025
Che cosa ha detto di tanto terribile la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati dal palco dell'evento "Rebuild Justice" a Roma, poche ore prima di mettersi alla testa del corteo per Gaza al fianco di Greta Thunberg? Questo...
"È necessario che ci sia giustizia per quello che è successo alla redazione, ma al tempo stesso questo sia anche un monito alla stampa".
Mamma mia... che parole terribili. Tanto terribili che Francesca Albanese le ha chiarite così...
"Condanno gli attacchi di ieri alla sede della Stampa. La rabbia verso un sistema mediatico che distorce la realtà in Palestina è comprensibile, ma la violenza – anche dentro un sistema violento – finisce per rafforzare chi ci opprime.E oggi lo vediamo: le migliaia di piazze che ieri hanno detto NO all’economia di guerra, in Palestina e nel mondo, rimangono oscurate da questa singola notizia".
Oltretutto, ha poi aggiunto:
"Solidarietà a La Stampa per gli attacchi di ieri. Se resistere alla cultura dell'abuso è un obbligo, farlo in modo non violento è la sfida che non si può perdere. Chi sta dalla parte della giustizia lo fa con l'etica delle cose giuste nella mente e nel cuore, ad ogni passo".
L'aspetto più grottesco di questa messinscena creata dai soliti supporter dei nazi-sionisti dello Stato ebraico e subito ripresa dalla premier allevata a Colle Oppio, che confonde la stampa libera con la propaganda di regime, è l'indignazione per chiunque rilasci commenti che smascherino l'ipocrisia e il silenzio che continuano a dare linfa ai crimini di Israele.
E ad indignarsi sono gli stessi che, invece, promuovono le orrende oscenità che QUOTIDIANAMENTE pubblicano a supporto del genocidio e dell'apartheid dello Stato ebraico... di cui il governo di Giorgia Meloni continua ad essere complice.
Perché - ad esempio - l'ambigua premier Meloni non si è indignata per le esecuzioni sommarie di due palestinesi uccisi a sangue freddo, nonostante avessero le mani alzate e non fossero in alcun modo una minaccia, dal morale esercito dello Stato ebraico?
Domanda che resterà senza risposta. Naturalmente, nessuna indignazione neppure dai facinorosi supporter del nazi-sionismo, che ritengono dovuti e sacrosanti i crimini di Israele.


