In una lettera aperta indirizzata ai governi e alle autorità sanitarie, la Commissione Paneuropea su Clima e Salute chiede azioni immediate per affrontare l’emergenza sanitaria causata dagli eventi meteorologici estremi.
In Europa le ondate di calore, sempre più frequenti e violente, colpiscono soprattutto gli anziani, le donne in gravidanza, i bambini, chi lavora all’aperto, le persone con disabilità e chi vive in abitazioni precarie. Gli ospedali registrano un’impennata di ricoveri durante i picchi di caldo, legati a problemi cardiaci, respiratori e renali. Ma non si tratta solo di malattie fisiche: il caldo intenso peggiora ansia, insonnia e capacità cognitive.
Molte vittime del clima non compaiono nelle statistiche ufficiali: i decessi finiscono nei registri sotto diagnosi come infarto, ictus o insufficienza respiratoria, nascondendo la reale portata del problema.
I numeri parlano chiaro: la mortalità legata al caldo è cresciuta del 30% negli ultimi vent’anni, con oltre 100.000 morti registrate in 35 paesi europei tra il 2022 e il 2023. E le previsioni indicano un trend in peggioramento.
Giugno 2025 ha segnato il record assoluto di temperature in Europa occidentale. Intanto, malattie un tempo rare stanno trovando terreno fertile: tra il 2022 e il 2024 i casi di dengue in Europa sono aumentati del 368%.
A questo si somma l’impatto dell’inquinamento atmosferico, responsabile ogni anno di oltre mezzo milione di morti premature, molte legate all’uso di combustibili fossili.
“La crisi climatica è una crisi sanitaria”, avverte il documento. Due gli interventi considerati urgenti:
- Taglio delle emissioni: ridurre l’inquinamento potrebbe salvare oltre cinque milioni di vite a livello globale.
- Più verde urbano: aumentare del 30% le aree verdi nelle città abbatterebbe fino al 40% i decessi legati al caldo, migliorando al tempo stesso salute mentale e qualità dell’aria.
La Commissione avverte però che non basta agire su misure tecniche. Serve un cambiamento culturale profondo, che ridefinisca i criteri con cui misuriamo lo sviluppo: non più solo PIL e crescita economica, ma salute, equità e sostenibilità.
Convocata dall’OMS Europa, la Commissione riunisce 11 membri tra ex leader politici ed esperti di clima e salute. Il suo obiettivo è chiaro: spingere i governi a riconoscere che il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale, ma un problema sanitario urgente e sistemico.
Il gruppo si concentra su:
- individuare i rischi sanitari legati al clima e le conseguenze dell’inazione;
- evidenziare le lacune nelle politiche e nei sistemi di governance;
- proporre strategie concrete per accelerare le azioni di mitigazione e adattamento;
- rafforzare il peso della salute nelle politiche climatiche.
Nei prossimi mesi la Commissione presenterà raccomandazioni “audaci ma realizzabili” per affrontare una crisi che non è più possibile ignorare: quella che mette in gioco, contemporaneamente, la salute delle persone e quella del pianeta.


