Debito Ucraina: le promesse di Zelenski e ... von der Leyen che non ha un 'Piano B'
"Le guerre sono fatte da persone che uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono". (Pablo Neruda)
Dall'inizio della guerra di aggressione della Russia fino ad oggi, l'UE e i suoi Stati membri hanno fornito circa 187,3 miliardi di euro a sostegno dell'Ucraina, dei quali 100,6 miliardi di euro in sostegno finanziario, economico o umanitario, 66 miliardi di euro in sostegno militare e 17 miliardi destinati ai rifugiati all'interno dell'UE, più 3,7 miliardi di proventi derivanti da beni russi bloccati.
Di questi circa 187,3 miliardi di euro, il 65% sono sovvenzioni o sostegno in natura e il 35% sono prestiti altamente agevolati: allo stato attuale, solo 65,5 miliardi di euro verranno restituiti, mentre circa 121 miliardi sono a "fondo perduto".
Nel dettaglio, i 100,6miliardi di euro in sostegno finanziario, economico e umanitario sono stati così devoluti:
- 43,3 miliardi in assistenza macro-finanziaria dell'UE, sotto forma di prestiti e sovvenzioni
- 34 miliardi per sostenere la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell'Ucraina per il periodo 2024-2027 (così detto "strumento per l'Ucraina")
- 15 miliardi forniti singolarmente dagli Stati membri dell'UE come sovvenzioni, prestiti e garanzie
- 5,5 miliardi sotto forma di altri tipi di sostegno
- 2,8 miliardi in prestiti e garanzie dell'UE.
Una mole di denaro enorme e, non a caso, l'Unione Europea è stata spesso criticata per la sua presunta lentezza o reticenza nell'affrontare in modo incisivo la corruzione endemica in Ucraina, specialmente in relazione all'erogazione di aiuti finanziari massicci.
In particolare, dopo il recente ennesimo scandalo di corruzione in Ucraina: il deputato tedesco Joachim Streit, del gruppo Renew, ha presentato un’interrogazione scritta chiedendo alla Commissione europea di spiegare come stia applicando la Relazione speciale 23/2021 della Corte dei conti europea, dedicata alla "riduzione della corruzione di alto livello e dell’influenza oligarchica" in Ucraina.
Per la cronaca, l'Ucraina ha ottenuto 35 punti su 100 nel 2024 sull'Indice di Transparency International: in termini di "percezione" della corruzione siamo al massimo storico dal 1998 al 2024.
A parte gli stanziamenti e le "deviazioni" o le "deformazioni" che in Ucraina accadono molto più facilmente che altrove, ci sono le ... "deviazioni" o le "deformazioni" che si verificano durante lo spostamento di enormi volumi di merci.
Infatti, i Corridoi di solidarietà dell'UE hanno agevolato le esportazioni dall'Ucraina attraverso rotte terrestri e porti dell'UE per quasi 200 milioni di tonnellate di merci esenti da dazi, di cui il 55% agricole (tra cui cereali, semi oleosi e prodotti correlati).
Si stima che il valore totale degli scambi commerciali attraverso i corridoi di solidarietà sia di circa 241 miliardi di euro, dei quali oltre 65 miliardi di export dall'Ucraina e circa 174 miliardi di euro come importazioni.
La vulnerabilità nei sistemi di controllo finanziario e doganale ucraini hanno permesso a singoli imprenditori o reti criminali di sfruttare le rotte commerciali per attività illecite.
In particolare, sono stati documentati casi in cui il prezzo del carico dichiarato in Ucraina era significativamente inferiore a quello dichiarato alla dogana rumena, in modo da generare trasferimenti fraudolenti di fondi all'estero.
Inoltre, l'enorme afflusso di grano ucraino esente da dazi ha generato tensioni economiche, sociali e commerciali nei Paesi confinanti con l'Ucraina.
Andando ai 66 miliardi di euro destinati al sostegno alle forze armate ucraine, la maggior parte (60 mld) sono stati contribuiti direttamente dagli Stati membri dell'UE, mentre 6 miliardi sono stati erogati come " strumento europeo per la pace" (EPF), tra cui la formazione per le forze armate ucraine (EUMAM Ukraine).
La maggior parte degli aiuti proviene direttamente dai singoli Paesi dell'Unione Europea, che forniscono attrezzature militari, munizioni e supporto finanziario bilaterale.
Riguardo il munizionamento, soggetto ad elevati consumi e all'erosione delle scorte, l'Unione Europea nel 2023 ha regolato tre linee di azione, per la produzione e l'acquisizione congiunta di munizioni e missili, oltre al rimborso per le munizioni già donate all'Ucraina provenienti dalle scorte esistenti o dalla ridefinizione delle priorità degli ordini esistenti.
Ma le armi, specialmente quelle "leggere", arrivano in Ucraina anche dal mercato "libero", tramite la frontiera polacca, dove sono smistate e distribuite verso i territori del fronte.
"Questo grande flusso di denaro e di armi desta preoccupazione soprattutto per la mancanza di tracciabilità degli armamenti. Il 60% delle armi fornite all’Ucraina è già sparito dai radar (Fonte: Pentagono) ", denuncia su RaiNews il noto criminologo criminologo Vincenzo Musacchio.
"Durante questi tre anni di guerra mancano all’appello quasi 500 mila armi da fuoco. Tra gli armamenti scomparsi ci sono fucili d’assalto, di precisione e pistole automatiche. ...
Le mafie russe e ucraine gestiscono il mercato nero vendendo al miglior offerente (terroristi, mafiosi, criminali comuni) armi capaci di far saltare in aria persino i blindati. "
Infine, ci sono i 17 miliardi di euro messi a disposizione per accogliere oltre 4,2 milioni di persone fuggite dall'Ucraina, che hanno beneficiato di protezione temporanea nell'UE.
In una relazione pubblicata all'inizio del 2025, la Corte dei conti europea (ECA) ha esaminato l'uso dei fondi (in particolare i fondi "CARE") per i rifugiati ucraini, riconoscendo che le misure rapide adottate dall'UE hanno aiutato a soddisfare i bisogni immediati, ma segnalando che il monitoraggio da parte della Commissione Europea è stato insufficiente.
Nei vari Stati membri (come l'Italia e altri) ci sono state indagini su casi specifici di corruzione e frode nell'uso dei fondi destinati all'accoglienza dei migranti, inclusi quelli potenzialmente legati ai rifugiati ucraini, che hanno portato ad arresti e procedimenti giudiziari.
Intanto, mentre il malaffare si arricchisce, il "valore finanziario" dell'Ucraina è crollato e non solo per le tante distruzioni di una guerra, quanto per la perdita di territori strategici.
Ad oggi, il 56% delle riserve di carbone dell'Ucraina si trova nelle regioni occupate, con un valore stimato di circa 12 trilioni di dollari (SecDev / Washington Post), come lo sono anche il 20% dei giacimenti di gas e l'11% dei giacimenti petroliferi ucraini, oltre ad aver perso tra il 50% e il 100% delle riserve di litio, tantalio, cesio, stronzio, titanio e manganese.
Queste risorse erano e sono di diretto interesse per l'Unione Europea, ma anche per il Regno Unito e gli USA. Una discreta parte di queste risorse si trova negli Oblast di Kherson e di Zaporizhia, che non rientravano nelle pretese russe, prima della guerra.
Le domande che sorgono sono tante, quando "ballano" centinaia di miliardi di euro e di mezzo ci sono il futuro di una nazione e gli equilibri di un continente.
Ad esempio, quanto è lunga in Ucraina la fila degli speculatori che perderebbero facili ricavi, se domattina scoppiasse la pace.
Ad esempio, come farà l'Ucraina a ripagare i singoli stati europei dei 65 miliardi di euro ottenuti sotto forma di prestito.
Oppure, come coprire i 120 miliardi di euro finora spesi in sovvenzioni, contando sugli asset russi su cui - però - anche Putin e Trump hanno i loro nazionali interessi.
O, anche, come assorbire in Europa un'Ucraina piena zeppa di armi e di reduci, con mafie e speculatori che finora hanno avuto campo libero.
Eccetera.
(Fonti: Consiglio dell'Unione Europea ; RaiNews )
"Il denaro fa la guerra, la guerra fa il dopoguerra, il dopoguerra fa la borsa nera, la borsa nera rifà il denaro, il denaro rifà la guerra. In guerra sono tutti in pericolo, tranne quelli che hanno voluto la guerra." (Totò)