La multinazionale del fitness RSG Group rafforza la presenza in Italia puntando su benessere olistico, arte, responsabilità sociale e sostenibilità. Il percorso di Samuele Frosio racconta come McFIT unisca comunità, inclusione e innovazione, trasformando la palestra in uno spazio di vita quotidiana per ogni generazione.


McFIT: visione umanistica del fitness

Valorizzare le persone, ascoltare i loro bisogni, offrire luoghi in cui allenare corpo e mente: è la bussola con cui la filiale italiana di RSG Group, multinazionale tedesca del fitness, ha costruito la propria crescita sotto la guida di Samuele Frosio. In undici anni, il manager ha accompagnato lo sviluppo della rete di club in Italia, partendo dall’apertura di Verona nel 2014 fino alle 44 palestre attive, con il nuovo centro di Trieste inaugurato lo scorso 30 ottobre, e consolidando la presenza del Gruppo in un mercato complesso e competitivo. Il percorso di Frosio nasce però lontano dalle sale pesi. Diplomato geometra e laureato in Architettura al Politecnico di Milano, ha scelto un indirizzo orientato alla progettazione tecnologica delle costruzioni, ispirandosi a quell’idea rinascimentale di architetto-umanista capace di unire scienza, tecnica ed estetica per migliorare concretamente la vita delle persone. Durante un’esperienza di studio in Germania, ha approfondito le teorie dell’ingegnere e architetto Frei Otto, pioniere della sostenibilità negli anni ‘70, collaborando poi come referente architettonico di alcune banche tedesche in Italia. È da questo dialogo con la cultura tedesca che nasce l’incontro con il fondatore Rainer Schaller, che lo chiama a sviluppare in Italia un ampio piano di aperture di centri fitness: Frosio entra inizialmente come responsabile tecnico, seguendo progettazione, costruzione e manutenzione delle strutture, per diventare poi Country Manager e infine Amministratore Unico di RSG Group Italia, società che coordina il marchio McFIT, dopo la scomparsa di Schaller nel 2022. Al centro del suo mandato ci sono la continuità della visione originaria e la centralità dell’individuo: il fitness viene interpretato come esperienza culturale, sociale e artistica e come una sorta di medicina preventiva naturale, dove, come sottolinea lo stesso Frosio, "Il fitness per noi è un intreccio di esperienze condivise, di opportunità e ha una componente psicologica e spirituale molto importante".


Sostenibilità e comunità: il futuro del fitness con McFIT

Nel modello proposto in Italia, la palestra non è un ambiente asettico riempito di attrezzi, ma uno spazio di relazione in cui la cura della persona si intreccia con creatività, musica e arte. La multinazionale opera in un settore caratterizzato da forte concorrenza, in cui circa l’80% delle palestre è costituito da associazioni sportive dilettantistiche, mentre il Gruppo lavora come impresa commerciale con personale assunto e piena contribuzione fiscale. Per differenziare l’offerta, RSG Group ha costruito un portafoglio di marchi complementari: McFIT, pensato come palestra accessibile per un pubblico ampio con un modello “Smart Buy” che coniuga prezzi competitivi, attenzione al design e qualità del servizio; Gold’s Gym, erede della tradizione di Venice Beach, dedicato agli appassionati più esigenti con attrezzature altamente professionali; le palestre-club John Reed, in cui l’allenamento dialoga con dj set, musica live e mostre d’arte, trasformando i club in veri spazi culturali aperti alla città. Frosio parla di una vera e propria “distruzione creativa”, che rimette in discussione i canoni del settore – centrati su attrezzature e protocolli di allenamento – per introdurre percorsi personalizzati di miglioramento della persona. La dimensione artistica affonda le radici nella storia personale di Samuele Frosio, figlio dell’artista Angelo Frosio: la creatività diventa un principio organizzativo che rompe le gerarchie tradizionali a favore di un’organizzazione organica, basata su team snelli, comunicazione orizzontale e responsabilità condivise. Nei club vengono promosse iniziative sociali e culturali, dalle esposizioni dedicate a Picasso realizzate con associazioni che utilizzano l’arte come terapia, ai progetti di integrazione nelle periferie urbane, fino al Tour Rosa in collaborazione con Fondazione Veronesi, che ha permesso di offrire visite senologiche gratuite a centinaia di abbonate in diverse città italiane. L’impegno prosegue sul fronte dell’inclusione delle persone LGBTQIA+ e dei ragazzi più fragili, e si estende alla sostenibilità energetica: i centri sono progettati per minimizzare i consumi, favorire l’autoproduzione di energia e ridurre le emissioni di CO2, integrando ventilazione naturale, presenza diffusa del verde e soluzioni architettoniche certificate, come il riconoscimento Leed Platinum ottenuto da alcune strutture. In collaborazione con il Politecnico di Torino vengono sviluppati studi e tesi di laurea sugli spazi interni e sulle opportunità di miglioramento. Alla base c’è un metodo fatto di analisi continua dei risultati, ascolto dei clienti e confronto con i concorrenti, in una logica di miglioramento costante che guarda al futuro con obiettivi chiari: aumentare la quota di popolazione italiana che pratica attività fisica, avvicinando il Paese ai livelli di altri mercati europei, e ampliare la rete di centri mantenendo intatto il ruolo di punto di riferimento per la comunità, perché, come osserva Frosio in un recente intervista "Quello che siamo riusciti a creare credo sia un ambiente stimolante e creativo, dove le persone sono contente di lavorare con noi, ma anche i clienti sono felici di allenarsi da noi".