Sociologa e politologa, l’eurodeputata della Repubblica Ceca Nikola Bartušek fa parte del gruppo Patrioti per l'Europa. Membro della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della Commissione per libertà civili, giustizia e affari interni e anche della Delegazione a commissione parlamentare mista UE-Turchia, è esperta di migrazioni e asilo politico. Spiega le sue perplessità e le sue speranze in un’intervista esclusiva per il portale Strumenti Politici.
In particolare tocca il tema delle iniziative suicide della Commissione: quei progetti che, pur con intenzioni e slogan positivi, finiscono per avere effetti deleteri sull’economia e sulla società europea. E pure sui valori fondamentali del continente, come la libertà e la privacy, messe in crisi dal cosiddetto Chat Control.
Bartusek condanna soprattutto il Green Deal, inutile e dannoso. L’Europa infatti emette molto meno di altri Paesi del mondo, verso i quali diventerebbe ancora più dipendente se andasse fino in fondo con la sua transizione verde. Qualcosa di assurdo, data anche la situazione attuale delle relazioni internazionali.
E per quanto riguarda le recenti inchieste sulla corruzione dei funzionari UE (tra cui Federica Mogherini), Bartusek evidenzia come si tratti solo dell’ennesimo scandalo che caratterizza questi ultimi tre anni della Commissione von der Leyen. Cita il QatarGate, il PfizerGate e il Green NGO Gate. Ora è davvero troppo. Non solo per il costo di tali magagne, che pesa sulle spalle dei contribuenti europei (700 milioni di euro), ma la perdita dell’essenza stessa della UE.
Un’inesorabile processo di sgretolamento del prestigio e della fiducia che porterà i cittadini a chiedere di mettere uno stop a all’esperimento unitario. Dunque occorre al più presto riesaminare e rafforzare i meccanismi anti-corruzione dell’Unione, altrimenti sarà la fine.


