La storia non la scrivono i popoli ma la subiscono. Dobbiamo affrontare il grave attentato che il potere sta portando contro l’ordinamento legislativo che rimane lo spartiacque tra la barbarie e la civiltà.

I sistemi giuridici moderni contengono dei principi ritenuti sacri ed inviolabili come i diritti fondamentali dell’essere umano come singolo e come collettività: tutti noi ne siamo depositari e destinatari, nessuno escluso.

Lo squallido spettacolo che stanno offrendo Trump con il suo gregario israeliano è la negazione di tutti i progressi civili scaturiti dalla tragica esperienza del secondo conflitto mondiale. 

“Mai più” è stata la parola d’ordine dinanzi alla devastazione della dignità e della vita umana di alcune etnie mandate al macello nei campi di sterminio nazisti e ancor prima di milioni di innocenti reputati inferiori alla razza bianca. Oggi è sotto gli occhi di tutti un campo di sterminio a cielo aperto dove i crimini si consumano apertamente e senza temere alcuna conseguenza ormai da decenni a danno di una popolazione indifesa.

Ieri mi è capitato sotto gli occhi un video nel quale alcuni pastori palestinesi ricevevano la visita di israeliani in tenuta militare che intimidivano anziani disarmati che avevano portato al pascolo le loro greggi: sono decenni che questa popolazione subisce gli abusi dei coloni che si sono impossessati dei loro territori, li derubano dei loro averi, hanno divelto le loro piantagioni di ulivi e distrutto le loro coltivazioni spingendoli alla fame, saccheggiato e distrutto le loro case. Questo anziano pastore si era rivolto a degli attivisti israeliani affinché mediassero la cessazione di tali prepotenze: la scena mostrava la viltà e la prepotenza di chi non ha alcun diritto ma pretende di far da padrone a casa altrui. 

Il “piano di pace” elaborato da Trump in concerto con il capo del governo israeliano e suo genero titolare di una multinazionale di edilizia residenziale è una tragica farsa a danno di un popolo indifeso vittima sia di Hamas che della “politica economia espansionistica” americana

Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya arriverà nella capitale egiziana questo pomeriggio. Dalle ultime notizie emerge la malafede del Gotha economico che partecipa ai negoziati imposti da un individuo che ha la pretesa di dettare le condizioni ad un popolo vittima di genocidio.

 Ha'aretz' ha riportato la notizia che durante le trattative che si svolgeranno al Cairo le comunicazioni: “(…) avverranno per il tramite di mediatori egiziani e qatarini, che saranno ospitati nello stesso edificio della delegazione israeliana, dell'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff e di Jared Kushner, genero e consigliere di Trump – ebreo israeliano, ideatore della Riviera del Medioriente.” Questo è un popolo destinato allo sterminio perché ormai privato con la violenza del proprio territorio: è lo stesso destino subito da milioni di vittime prima di loro.  Questi personaggi rappresentano un vero e proprio “comitato di affari” e ciò che si discuterà non addiverrà a nulla di buono perché non si vuole rendere un buon servizio alla verità e alla giustizia. 

Solo pochi capi di stato hanno avuto il coraggio di prendere provvedimenti radicali contro un tale scempio. il Presidente della Colombia ha dimostrato coerenza dinanzi alle gravissime violazioni del Diritto internazionale e del Diritto umanitario contenuto in tutte le Costituzioni democratiche, compresa la nostra. Considero l’iniziativa di promuovere un’unica e collegiale azione legale contro i responsabili di questo scempio contro l’umanità: mandanti, esecutori materiali e complici passivi firmata da tutti i capi di stato che aderiscono ad un atto di giustizia dovuto.

Questa situazione ha messo in luce il servilismo dei paesi occidentali legati all’amministrazione americana che detta legge al di sopra del Diritto.

Il nostro governo ha dimostrato fedeltà agli interessi americani e non alla nostra Costituzione ma, a guardar bene la nostra storia, nel 1947 furono gli “alleati” capitanati dagli USA che imposero agli italiani un governo antidemocratico reintegrando ai posti chiave delle istituzioni i fascisti, persino dei criminali di guerra. Questo rimane un Paese tradito ed umiliato, considerato in Europa l’unico “membro reietto” per eccellenza. Vengono inserite definizioni al vetriolo verso gli italiani persino in alcuni film americani e nord europei; quando iniziò la pandemia, in Francia fecero girare da tutte le parti degli spot con il pizzaiolo italiano che diffondeva il virus sputacchiando e starnutendo sulle pizze che stava confezionando. 

Come poteva il “nostro” premier disobbedire a chi aveva insediato i criminali fascisti alla guida del Paese sin dal dopoguerra? Per lo stesso motivo continua a governare e a demolire la nostra Costituzione trascinando il nostro Paese indietro di secoli. Ha scudato l’incompetenza dei medici e la violenza delle “forze dell’ordine” in vista delle restrizioni alla libertà personale e di pensiero che intende imporre e il lento annientamento dello stato sociale.

Mi ritorna in mente la critica che Hannah Arendt fece alle motivazioni della sentenza di morte di Eichmann, fu contestata da molti, sollevò un vespaio ma, a mio avviso, dette una chiave di lettura molto profonda e realistica sul “perché” furono sterminati milioni di ebrei e non solo. 

Lei non condivideva che i giudici avessero emesso una sentenza di morte adottando il principio del “taglione”: uccisione per uccisione infatti, affermava che la legge del taglione - una comunità offesa ha il dovere di punire il criminale tramite una "rappresaglia" - era assolutamente anacronistica. 

Per Hannah Arendt invece le motivazioni dovevano poggiare sulla causa che aveva determinato il genocidio del suo popolo: il nazismo negava a degli esseri umani considerati diversi il diritto a vivere insieme a tutti gli altri popoli. 

Anche un eminente esponente di pensiero come il filosofo e psichiatra tedesco Karl Jaspers obiettò che Eichmann: (…) “si era reso responsabile, commettendo crimini contro gli ebrei, di attentare all'umanità stessa, cioè alla sua base, il diritto di chiunque a esistere ed essere diverso dall'altro. Uccidendo delle persone per motivi razziali si negava la possibilità di esistere all'umanità stessa, che è tale solo perché espressione di diversità.” Il ministro israeliano ha definito i palestinesi “animali umani”.

Se si guarda bene è quello che sta accadendo a Gaza ad opera degli ebrei-israeliani nei confronti dei palestinesi. Nel caso specifico la responsabilità non risiede solo nel popolo israeliano ma vi è una corresponsabilità diretta (più allargata) e forse maggiore di chi invece ha programmato un genocidio per i motivi abietti di espropriare con la violenza il territorio palestinese per realizzare delle speculazioni economiche/edilizie.

La Arendt offre un altro motivo di riflessione ancora più profondo infatti “per un essere umano è male l'essere un inconsapevole volontario, il braccio intenzionalmente inconsapevole di qualcun altro, ed è qualcosa di estremamente comune e banale, che il potere può organizzare e utilizzare in moltissime maniere. Il regime totalitario è una di quelle possibili.” 

Questa lontananza dalla vera realtà e la mancanza di idee sono il presupposto fondamentale della tentazione totalitaria, che tende ad allontanare l'uomo dalla responsabilità del reale, rendendolo meno di una marionetta.

Oggi la tragedia di Gaza ci sta offrendo l’occasione di riflettere sulla natura umana e sui movimenti del presente. 

“Eichmann tutto era fuorché anormale: era questa la sua dote più spaventosa. Sarebbe stato meno temibile un mostro inumano, perché proprio in quanto tale rendeva difficile identificarvisi. Ma quel che diceva Eichmann e il modo in cui lo diceva, non faceva altro che tracciare il quadro di una persona che avrebbe potuto essere chiunque: chiunque poteva essere Eichmann, sarebbe bastato essere senza idee, come lui. Prima ancora che poco intelligente, egli non aveva idee e non si rendeva conto di quel che stava facendo. Era semplicemente una persona completamente calata nella realtà che aveva davanti: lavorare, cercare una promozione, riordinare numeri sulle statistiche, ecc. Più che l'intelligenza gli mancava la capacità di immaginare cosa stesse facendo. "Non era stupido: era semplicemente senza idee (una cosa molto diversa dalla stupidità), e tale mancanza di idee ne faceva un individuo predisposto a divenire uno dei più grandi criminali di quel periodo".

Attualmente troppi individui sono affetti dal terribile morbo della “banalità del male”.