L’amministrazione del presidente Donald Trump ha assunto 50.000 nuovi dipendenti federali dall’inizio del suo mandato, secondo quanto dichiarato dal principale responsabile del personale del governo statunitense. La maggior parte di queste nuove assunzioni riguarda posizioni legate alla sicurezza nazionale, in linea con le priorità politiche della Casa Bianca.

Secondo Scott Kupor, direttore delle risorse umane del governo federale, la crescita è stata trainata in particolare dal potenziamento dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE). L’informazione, riportata per prima da Reuters, conferma una strategia già evidente nei primi mesi dell’amministrazione: concentrare risorse e personale sui settori considerati centrali per l’agenda presidenziale.

Kupor ha spiegato: «Si tratta di rimodellare la forza lavoro per concentrarla sulle priorità che riteniamo fondamentali».

Ma questo ampliamento selettivo è avvenuto in parallelo a un ridimensionamento senza precedenti di molte altre aree del governo.

Tagli, licenziamenti e blocco delle assunzioni
Mentre migliaia di nuovi dipendenti venivano inseriti negli organici della sicurezza, l’amministrazione ha imposto un blocco generale delle assunzioni e ha proceduto a licenziamenti in agenzie come l’Internal Revenue Service (IRS) e il Department of Health and Human Services (HHS).
Kupor aveva anticipato ad agosto una previsione drastica: circa 300.000 posti di lavoro federali eliminati entro l’anno.

Il progetto di riduzione della forza lavoro è stato affidato direttamente a Elon Musk, nominato da Trump a gennaio per guidare lo sforzo di snellimento dell’apparato federale. Musk ha definito la burocrazia statunitense «troppo vasta e inefficiente», sostenendo la necessità di una ristrutturazione radicale.

Chi è stato tagliato
La razionalizzazione ha colpito duramente i settori che si occupano di:

  • applicazione delle leggi sui diritti civili,
  • riscossione delle imposte,
  • supervisione di programmi per l’energia pulita.

Nel complesso, circa 154.000 dipendenti hanno accettato un incentivo all’uscita volontaria (buyout), coinvolgendo un ventaglio molto ampio di attività governative: dalla meteorologia alla sicurezza alimentare, dai programmi sanitari ai progetti spaziali. Ex dipendenti federali e sindacati, intervistati da Reuters, hanno parlato di un impatto profondo e diffuso su funzioni pubbliche essenziali.

Una nuova configurazione dello Stato federale
La combinazione di nuove assunzioni mirate e licenziamenti massicci sta ridisegnando la struttura stessa della pubblica amministrazione statunitense. L’obiettivo dichiarato è ridurre la macchina federale e concentrare risorse sulla sicurezza nazionale e sull’immigrazione.
Il risultato, però, è un apparato più sbilanciato, con interi settori ridotti al minimo e altri in forte espansione.

 

Fonte: Reuters