Dopo i licenziamenti sospetti e le numerose segnalazioni di irregolarità contrattuali, che hanno palesato gravi criticità nel comparto marittimo nel porto milazzese, come un’onda montante si allarga la protesta di lavoratori, che hanno vissuto esperienze similari a quelle dei marittimi Sergio Lopresti e Ivano Cuciti, che denunciavano anomalie, carenze di tutele, imbarchi non registrati correttamente, contributi non congrui e controlli giudicati insufficienti, i quali erano stati a lungo considerati episodi isolati.
Oggi, dinanzi alle più recenti notizie sul sequestro della società “Liberty Lines” e dell’inchiesta coinvolgente ufficiali della Capitaneria e figure aziendali, quelle denunce acquisiscono un nuovo significato. Le indagini attuali suppongono scambi di favori, omissioni nei controlli ed anomalie nelle procedure ispettive, delineando un contesto dai forti punti di contatto con le criticità sollevate negli anni passati: verifiche ritenute superficiali, rapporti anomali tra organi di vigilanza e società operative, pratiche di imbarco non trasparenti e lavoratori lasciati in situazioni di incertezza. “Non si tratta di stabilire responsabilità, – ha dichiarato Sergio Lopresti – compito, che spetta alla magistratura; ma di riconoscere come tali elementi, oggi oggetto d’inchiesta, trovino un’eco nelle testimonianze storiche.
Il tema centrale resta la necessità di una vigilanza realmente indipendente, uniforme e trasparente, capace di garantire sicurezza, legalità e correttezza amministrativa. Per queste ragioni molti osservatori auspicano un impegno deciso delle istituzioni nel chiarire le dinamiche emerse e rafforzare il sistema dei controlli e delle tutele per i lavoratori marittimi, pilastro fondamentale dell’economia di Milazzo e dell’area tirrenica. Un ringraziamento sincero va a tutte le persone, agli operatori del settore e ai cittadini che in questi anni hanno mostrato interesse, supporto e attenzione costante verso questi temi, contribuendo a mantenerli al centro del dibattito pubblico
“La notizia dell’indagine sulla Liberty Lines è emersa poche settimane dopo le nostre segnalazioni sulle irregolarità delle condizioni dei lavoratori al Porto di Milazzo e dimostra quello, che abbiamo già sostenuto: non sono casi isolati; ma è un problema sistemico, che coinvolge tutto il sistema portuale della nostra città – ha commentato Francesco Gitto, dei Giovani Democratici e del circolo del Partito Democratico mamertino – Ora andrà posta attenzione massima a ciò, che succederà nei prossimi mesi: da un lato sarà necessario fare completa chiarezza su tutte le irregolarità conosciute e non, ma dall’altro è necessario salvaguardare i posti di lavoro e la sicurezza. Per questo è necessario continuare a ribadire con forza che serve l’attenzione e l’intervento di tutte le istituzioni, dalla Capitaneria di Porto al Comune”.

