Politica

Facce da Decima: Roberto Vannacci

Qualche giorno fa partiti e stampa hanno fatto a gara per indignarsi per un post social in cui uno sconosciuto insegnante auspicava un futuro (tragico), che non avrebbe dovuto auspicare, alla figlia della premier Meloni. Naturalmente, lo sconsiderato e sventurato autore del post è stato e continua ad essere protagonista dell'indignazione generale, soprattutto della destra (post) fascista, che cerca di dimostrare che una stupidaggine scritta senza pensare debba essere paragonabile ad una specie di attentato terroristico. 

Gli stessi che si scandalizzano per il nulla scritto da un signor nessuno, non hanno invece nulla da obiettare per quanto dicono politici eletti, persino in Parlamento. Come esempio, questo è quanto ha scritto oggi l'europarlamentare leghista Roberto Vannacci:

FACCE DA CITTADINANZA: LAURA BOLDRINILaura Boldrini, quella del “ci vuole più accoglienza”, della “sindaca”, della “soldata”, della “ingegnera”, dello schwa e dell’Italia senza confini, oggi pretende di spiegarci cosa sia giusto fare con la cittadinanza italiana.Parla di “diritti”, ma non ha ancora saldato nemmeno il dovuto a chi lavorava a casa sua.Parla di “rispetto”, ma disprezza chi non la pensa come lei.Parla di “inclusione”, ma pretende di riscrivere grammatica, cultura, identità e perfino il senso delle parole.È la stessa che considera “razzista” chi vuole difendere l’idea stessa di nazione.Ora ci dice che la cittadinanza va facilitata. Tradotto: regalata. A chiunque. Senza storia, senza radici, senza impegno.La solita ricetta della sinistra: svendere tutto ciò che ancora ci tiene insieme come popolo.La cittadinanza non è un gadget elettorale da distribuire per sentirsi buoni o per guadagnare consensi. È un valore, conquistato col sangue dei nostri nonni, un legame profondo con la nostra storia. Non un premio di consolazione. Far fallire il referendum è l’unico modo per fermare questa deriva.Chi vuole un’Italia senza identità, si accomodi.Noi stiamo da un’altra parte".

Per la cronaca, questa è stata la risposta di Laura Boldrini:

Una carriera politica costruita sulla mistificazione e sulla diffusione della misoginia e dell'odio verso le persone che lui ritiene "non normali", "non italiane".Questo è il generale Vannacci che oggi pensa bene di dedicarmi un lungo post sui suoi canali social pieno di falsità e basato sulla manipolazione del mio pensiero. Dopotutto, è vicesegretario di quel partito il cui leader fa questo da una vita: ha imparato bene la lezione.E si fa scudo della sua immunità di europarlamentare per scrivere cose che sarebbero degne di una querela. Lo informo che ognuna delle persone che hanno lavorato con me nel corso degli anni, ha ricevuto tutto quanto era dovuto e pattuito, com'è giusto che sia. Quindi sì, con ogni titolo posso parlare di diritti a differenza sua che intende negarli a intere fette della popolazione.Chiarito questo, spero una volta per tutte, veniamo alle altre scempiaggini che scrive senza alcun senso del ridicolo.Non si capisce dove il generale Vannacci abbia letto che io, o chiunque sostenga il sì al referendum sulla cittadinanza, intenda regalarla. Questa è la mistificazione, le falsità appunto, sulle quali costruite mostri.Dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza stabile in Italia per chiedere la cittadinanza a chi vive nel nostro Paese, lavora regolarmente qui, studia qui, paga le tasse qui e non ha alcun precedente penale significa riconoscere a migliaia di ragazze e ragazzi i diritti (e i doveri) che hanno i loro coetanei con cui dividono le giornate, i banchi di scuola, gli esami universitari, il posto di lavoro sentendosi cittadine e cittadini di serie B a cui sono precluse le possibilità degli altri.Voterò sì a tutti e 5 i quesiti, perché penso che il lavoro debba essere più sicuro, più stabile e che in caso di licenziamenti ingiusti debba essere riconosciuto il reintegro e risarcimenti congrui, senza tetti imposti. Tutte necessità che Vannacci non considera degne di alcuna considerazione.Infine, sì sono convinta che quando si parla di donne bisogna usare il femminile, così come si usa il maschile quando si parla di uomini. Un uomo fa il maestro, una donna fa la maestra. Un uomo fa l'infermiere, una donna fa l'infermiera. Un uomo fa il sindaco, una donna fa la sindaca. Non si tratta di ideologie o di chissà cosa: si tratta di conoscere e usare adeguatamente la lingua italiana. Capisco che, date le note doti letterarie del generale, può non essere di così immediata comprensione. Ma lui che pretende prove di indomita italianità da chi chiede la cittadinanza, dovrebbe almeno dare il buon esempio parlando correttamente nella nostra lingua.Hanno bisogno di un nemico al giorno: è questo il punto. Senza nemici, non esistono, non hanno prospettiva, non sanno come racimolare consenso. Seminano odio ad personam, trasformano gli altri e in particolare le avversarie politiche in bersagli rendendo il dibattito politico un tiro al piccione indegno di una democrazia matura.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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