Il dibattito sull’aggiunta di una tassa patrimoniale è ricorrente ma in realtà c’è già e necessita solo di alcune modifiche rivolte a migliorarne l’applicazione verso quanto stabilito dalla Costituzione in termini di capacità contributiva, progressività  ed equità di trattamento dei contribuenti.

TASSA SUI DEPOSITI AMMINISTRATI 

Si tratta di una tassa percentuale (attuale 0,2% ) applicata automaticamente dalle banche sulla giacenza media dei titoli in deposito  che sono parte del patrimonio del contribuente.

Giusta dal punto di vista costituzionale perché la capacità di spesa esiste in abbondanza visto che la giacenza attuale è di circa 6.000 miliardi di euro, può essere migliorata rendendola progressiva  a scaglioni come previsto per l’IRPEF.

Si tratta di percentuali assolutamente compatibili con le oscillazioni del mercato finanziario che varia giornalmente del +/- 1%,  mentre la tassa sarebbe della stessa entità ma all’anno e nello stesso periodo le disponibilità dei contribuenti di ceto alto incrementano sensibilmente le giacenze di circa 250 miliardi di euro.

Trattandosi di una tassa sui soldi è impossibile che non ci sia la capienza per pagarla perché basta vendere qualcosa !

IMU /TASI

Sono tasse sul patrimonio immobiliare (appartamenti, magazzini, locali commerciali e terreni ) dove il punto debole è la determinazione dell’imponibile perché basato su rendite catastali corrette il giorno della loro definizione iniziale ma non più attuali dopo 50-100 anni.

Una rendita catastale di un appartamento definita nel passato o al momento della costruzione o alla data di creazione del catasto  può essere cambiata per :

  • Lavori fatti o non fatti  sul singolo edificio del quale fa parte per manutenzioni straordinarie sulle parti strutturali ( tetto, facciate, terrazzi ) e sull’impiantistica generale.
  • Modifiche importanti del lay out interno, aumento della classe energetica e ampliamenti non dichiarati.
  • Qualità dei servizi ( trasporti, asili, scuole, pulizie…) degradata o migliorata  nella zona censuaria circostante.
  • Crescita o diminuzione del mercato immobiliare locale.

Volendole mantenere occorre abbandonare ogni valutazione dell’imponibile derivante dallo storico e ridefinire un valore patrimoniale sulla base di dati di mercato attuali tenendo anche conto dei lavori pagati parzialmente (50%) o completamente (110%) dallo Stato e tutti reperibili nelle dichiarazioni dei redditi dove portati in detrazione.

L’Agenzia delle Entrate sta costruendo da anni un osservatorio del mercato immobiliare e i dati medi già servono per la verifica della congruità degli atti di compra- vendita dove viene trasferita la proprietà nel suo stato attuale.Gli stessi numeri possono essere usati per la ridefinizione dell’imponibile IMU/TASI.

La prima casa non può essere esentata perché si tratta di una tassa che paga i servizi comunali usati prevalentemente e sempre dai residenti. Il provvedimento serve anche per fare pulizia sulle tante “prime case“ che non sono tali  o perché nel tempo è cambiato qualcosa ma nessuno lo ha detto o perché oggetto di qualche invenzione elusiva. In questo caso una progressività dell’aliquota legata all’ISEE può aiutare le famiglie in difficoltà.

In parallelo è auspicabile un’attenuazione della pressione sulle seconde case dove oltre all’IMU al massimo si paga la TARI intera per permanenze medie di due mesi all’anno, le maggiorazioni sulle utenze e  le tariffe piene per il parcheggio dell’auto. Questa tendenza a colpire il non residenziale ha generato l’attuale crisi del loro mercato immobiliare dove in molti casi si e’costretti a svendere per fermare le spese.

Si tratta di un intervento che comunque genera maggiori entrate per i Comuni   che non dovranno più ricevere integrazioni dalla fiscalità generale ma soprattutto risolve una situazione  insostenibile per la  sua non equità nell’applicazione.

BOLLO AUTO

Il bollo auto è una patrimoniale perché si paga sul possesso dell’auto e non sul suo uso, però si tassa un bene che perde velocemente il suo valore nel tempo e arriva anche a zero.

Dopo 5 anni dall’acquisto del nuovo la valutazione è del 50% e dopo 10 intorno al 20% se le condizioni manutentive ed estetiche sono ottimali.

Quindi una modifica necessaria è una proporzionalità funzione degli anni di vita dell’auto (esiste per la nautica!!!) e l’azzeramento sotto una soglia minima perché un’auto con oltre dieci anni di vita più che un patrimonio è una fonte di spese.

Più corretto è il mantenimento  spostandola sui consumi di carburante (aumento delle accise) dove i vantaggi sono:

  • Evasione zero.
  • Proporzionalità sull’uso. 
  • Entrate anche dai mezzi pesanti immatricolati all’estero che attraversano l’Italia in tutte le direzioni per milioni di chilometri all’anno.

BOLLO NAUTICA DA DIPORTO

Non manca anche il bollo sulla nautica che si paga in base alle dimensioni e al tipo di barca posseduta ma rimane grave l’esenzione sotto i 14 metri di lunghezza dove esistono barche il cui valore è confrontabile con quello di  un appartamento.

In questo settore del lusso l’estensione  della tassa a 3 metri di lunghezza  e la registrazione della proprietà (= targa come per le auto) sono fondamentali anche per le attività di compra e vendita dove vengono scambiate importanti somme di denaro senza alcun controllo.

La vendita di un’auto usata di 10.000 euro costa 500 euro al PRA,nulla per una imbarcazione da 100.000 euro.

Nella nautica esiste anche la proprietà del posto barca che è una concessione pluriennale registrata al catasto ( categoria D8 ) con un suo mercato di compra- vendita – affitto dove circolano valori ampiamente superiori a quelli di un box ma la regolamentazione fiscale è assente.

TARI

Visto che non esiste alcun legame con il volume e il tipo d rifiuto conferito, la TARI può essere assimilata a una tassa patrimoniale perché l’imponibile è un dato tecnico della proprietà e in questo caso affidabile.

Non è pero affidabile il metodo di calcolo perché non tiene conto della “produzione di rifiuti “ nell’immobile tassato e andrebbe completamente modificata  inserendola 

  • O  nel prezzo di vendita del prodotto  ( come l’IVA ) con un’aliquota proporzionata alla quantità / qualità del rifiuto prodotto
  • O nelle tasse già applicate sui consumi di luce, gas  e acqua che sono un valido indicatore di presenze e attività con la conseguente generazione di rifiuti.

Quindi sulle principali forme di proprietà patrimoniale le tasse ci sono già. I provvedimenti migliorativi necessari per eliminare le difformità citate, vanno anche verso la riduzione o l’annullamento dell’evasione.

Un aumento delle entrate fiscali dello Stato è purtroppo necessario perché occorre trovare i  70 miliardi di euro ( Deficit = 3% del PIL )  mediamente  mancanti nel bilancio e ripianati con il conseguente aumento del debito. Dal 2000 ad oggi il debito è aumentato di1800 miliardi di euro che divisi su 25  sono 72 miliardi di euro all’anno.

Potrà crescere sempre e verso all’infinito!?